TAGGIA (A. T., 24-25-26)
Grossa borgata della Liguria in provincia di Imperia, situata a 40 m. s. m., nella vallata e a sinistra della Fiumara di Taggia, in un anfiteatro di colli verdeggianti, a 3 km. dalla riva del mare. Taggia, che conserva l'aspetto pittoresco e severo di antico borgo, è collegata da una linea tramviaria e da servizî automobilistici al mare, presso il quale sorge, al margine della piana che si stende lungo l'ultimo tratto della Fiumara, l'amena località di Arma di Taggia. Questa si stende in riva al mare ed è attraversata dalla Via Aurelia, 8 km. a E. di San Remo, cui la unisce anche una tramvia, ed ha la stazione (stazione Taggia) sulla ferrovia Genova-Ventimiglia. Arma di Taggia è stazione climatica invernale e possiede una bella spiaggia frequentata nell'estate per i bagni; vi si trovano qualche albergo, pensioni e luoghi di ritrovo. Nel territorio di Taggia si esercita la coltura dei fiori dei quali si fa intensa esportazione per ferrovia. Si esportano da Taggia anche laterizî, legname, sansa, ecc. Il comune di Taggia contava 5543 ab. nel 1921, 6748 nel 1931, di cui 4500 nel capoluogo, circa 1800 nel paese di Arma di Taggia. Il suo territorio (30,83 kmq.) è costituito prevalentemente di colline e basse montagne; della superficie agraria e forestale (2916 ha.) oltre metà è occupata da boschi e castagneti; importanti le colture arboree (in prima linea l'oliveto, ma anche la vite e gli aranci) e la floricoltura, esercitata nelle plaghe meglio esposte.
Monumenti. - Tutta la città conserva tracce di architettura antica: case medievali; portali del Rinascimento; in via Lercari, un palazzo con stucchi, della scuola di G.B. Castello (sec. XVI); in prossimità, altro palazzo del tipo seicentesco di Bart. Bianco. Il convento dei domenicani fu importante centro di cultura nei secoli XV e XVI; e diede impulso alla scuola di pittura ligurenizzarda. Ancora conservati, e occultati da una posteriore vòlta posticcia, sono gli affreschi della celebre biblioteca; altri, in parte scoperti, in parte da scoprire, sotto imbiancature, nel chiostro, nel refettorio, e in altri locali. Nella chiesa, restaurata nel 1935, numerosi e importanti dipinti di Lud. Brea e della sua scuola, la predella superstite di un dipinto di P.F. Sacchi (1525), un'Epifania di Pierin del Vaga, ecc. Nella cattedrale, polittico di Leonoro dell'Aquila da Finale (1510), altro di scuola ligure-nizzarda (1546), Cristo risorto (1549), e i Ss. Antonio e Paolo di Luca Cambiaso. Nella chiesa della SS. Trinità, polittico di Lorenzo Donato di Ormea (1529).
Bibl.: L. Reghezza, Appunti e notizie su Taggia, Sanremo 1908; Martini, Passeggiate nei dintorni di Taggia, Taggia 1824; G. B. Tirocco, Taggi, i paesi e i santuarii di Valle Argentina, 1931-33.