TAGIKISTAN (XXXIII, p. 179)
L'attività agricola si è notevolmente sviluppata e meccanizzata nell'ultimo decennio postbellico; le colture sono assai varie, in rapporto soprattutto all'altitudine. Dai prodotti subtropicali, quali il cotone, la canna da zucchero, gli agrumi, più in basso, si passa gradatamente alle viti, ai gelsi, agli ortaggi e ai legumi, ai cereali (riso e grano) e alle patate, che risalgono fino ai 2000 m; al di sopra estese zone di pascoli. Tra tutte la più importante coltura è quella del cotone, favorita da un sempre più adeguato sistema irriguo, specialmente nelle valli del Vachš e del Gissar. I raccolti unitarî di fibra raggiungono i 28 q per ettaro per la fibra di tipo sovietico, e i 22 q per ettaro per la fibra più pregiata, tipo egiziano. Nel 1956 il raccolto totale di tutta la repubblica fu di 415.000 t di fibra (nel 1950 era stato di 127.000 t). La superficie dedicata alla cotonicoltura è di circa 164.000 ha.
L'agricoltura è perciò base di molte industrie, che si sono potute sviluppare per il notevole incremento dato alla produzione di energia idroelettrica (nel 1956, 296 milioni di kWh; nel 1950, 169 milioni di kWh). Le più grandiose centrali sono quella di Golovnaja, sul fiume Vachš, e quella di Kairak-Kum, la più grande dell'Asia Centrale, sul fiume Syr-Darja.
L'industria tessile cotoniera ha il suo grande combinat a Stalinabad (ora denominata Djušambe): si producono annualmente circa 40 milioni di metri di cotonate. Anche l'industria serica ha un certo sviluppo: essa trova la materia prima nelle valli del Fergana e del Gissar dove la gelsicoltura e la bachicoltura sono attività tradizionali. Il combinat di Leninabad è il centro di produzione di tessuti di seta, con un totale annuo di 18 milioni di metri di seterie. Altre industrie: l'enologica, la preparazione delle conserve di frutta, di ortaggi, di legumi e dell'olio di geranio, utilizzato nella profumeria, la macinazione dei cereali.
L'allevamento si pratica soprattutto nelle regioni di montagna; fra le razze di ovini si distinguono quella di Gissar (animali da carne) e quella di Gornodarvazskaja, ottenuta col concorso dell'Istituto per l'allevamento e l'arte veterinaria della R. S. S. del Tagikistan. In tutto si contano 2.975.000 capi ovini; 590.000 capi bovini (di cui 192.000 da latte); 55.000 capi suini. Ricco è poi il sottosuolo di svariati minerali, che non furono, nel passato, messi in valore: oro, radium, arsenico, stagno, rame, tungsteno, fluorina, sali varî, zinco e in modo particolare carbone (657.000 t nel 1956) e petrolio.
Bibl.: N. Baranski, Géographie économique de l'URSS, Mosca 1956; Office Central de statistique, Les progrs du pouvoir soviétique depuis 40 ans en chiffres, Mosca 1958.