taglia-ferie
(taglia ferie), agg. inv. Finalizzato a ridurre la durata delle ferie.
• La stretta era così urgente che il Governo ne aveva annunciato l’inserimento nel decreto legge sulla manovra finanziaria. Ma quando il testo uscì, dell’annunciata norma taglia-ferie neanche l’ombra. (D. St., Sole 24 Ore, 25 settembre 2008, p. 31) • [Gianfranco] Polillo ha proposto agli italiani di rinunciare a sette giorni in ferie perché così «avremmo un impatto immediato sul Pil di circa un punto». [...] La verità è che in questa fase della Grande Crisi non basta modificare le condizioni dell’offerta (ovvero decidere di lavorare di più) per creare sviluppo. Magari! Il problema sta tutto nella domanda che purtroppo non c’è e tutto ciò rende purtroppo inutile qualsiasi patto tra i produttori, anche quello taglia-ferie. (Dario Di Vico, Corriere della sera, 19 giugno 2012, p. 42, Idee & opinioni) • «Piemonte e Val d’Aosta, non hanno bisogno di provvedimenti taglia ferie per accelerare, soprattutto per ridurre l’arretrato del penale, il vero buco nero del distretto giudiziario. Hanno bisogno di personale. Quanto al processo civile occorre allargare l’ambito di applicazione del processo del lavoro, il più agile e spedito. Le spese per la giustizia devono essere prioritarie» ha detto [Giancarlo] Girolami ricordando che il suo malfunzionamento costa un punto di Pil, cioè 15 miliardi di euro. (O[ttavia] Giu[stetti], Repubblica, 25 gennaio 2015, Torino, p. II).
- Composto dal v. tr. tagliare e dal s. f. feria.