taglia
In Detto 379-380 l'Amante lamenta che Amore, se non si comporterà come egli prescrive, mi getta di taglia, / e dice che 'n sua taglia / i' non prenda ma' soldo. Per la seconda occorrenza il Parodi propone il significato di " lega ", ma meglio " esercito di una lega " (o un suo reparto), per cui v. oltre. Al v. 379 il senso non è ben chiaro, e anche il Parodi si limita a chiedersi: " mi scaccia di taglio, di netto? ".
In Fiore CCXIV 5 Molto durò tra lor quella battaglia / ... que' d'entro facien troppo gran taglia / di que' di fuor, t. significa " strage ", e vi sarà presente il valore originale del deverbale di ‛ tagliare '.
Il termine t. ai tempi di D. ha uno specifico significato militare; sta infatti a indicare il contingente di milizie, e precisamente cavalieri mercenari, che ogni membro di una lega s'impegnava a fornire per il raggiungimento di una causa comune: il capitano della lega passava in rassegna i contingenti militari arruolati dai singoli comuni associati, scartando gli elementi scadenti. In epoca successiva i cavalieri di t. non venivano più forniti individualmente dai singoli membri della lega, ma questi pagavano una determinata somma destinata al soldo di tali milizie che venivano arruolate dal comune che aveva il ruolo più importante nella lega; e anche il pagamento era proporzionato alle possibilità e alle condizioni di ogni singolo consociato. La prima t. si forma in seno alla lega dei comuni ghibellini aderenti a Manfredi (1261); egualmente si può parlare di t. guelfa quando in seno alla lega guelfa si stabiliscono questi particolari patti di natura militare.
Ad esempio l'8 febbraio 1282 i comuni di Firenze, Lucca, Pistoia, Prato, Siena e Volterra a mezzo dei loro sindaci riuniti a Prato sottoscrivono un trattato di alleanza per la durata di dieci anni: è un atto squisitamente politico stipulato tra stati sovrani e di cui sono pieni gli Archivi di Stato. Ma al momento della stipulazione della lega il panorama politico generale era tutt'altro che tranquillo e allora le parti contraenti aggiungono alcuni patti di natura militare, di durata minore e limitata (nel caso specifico di un anno), forse perché si presumeva che in quello spazio di tempo dovessero cessare del tutto i pericoli per la pace. Il documento chiama t. questo patto aggiuntivo.
Un altro esempio di t. al quale è legato il nome di D.: il 7 maggio del 1300 D., inviato di Firenze, chiede al Consiglio generale di San Gimignano il suo parere sull'opportunità di convocare i rappresentanti dei comuni toscani in t. per prendere una decisione collegiale sull'elezione del nuovo capitano generale: e se c'era un capitano c'era anche un esercito formato col concorso dei singoli comuni.
Bibl. - G. Rezasco, Dizionario del linguaggio italiano storico ed amministrativo, Bologna 1881; Piattoli, Codice 73.