TĀHART (secondo un'altra grafia Tīhart; nella pronuncia dialettale Tāhert, Tīhert)
Città medievale dell'Algeria, fondata nella 2a metà del sec. VIII d. C. da ‛Abd ar-Raḥmān ibn Rustam, per dare un proprio centro al principato ibāḍita che si era formato, e che fu retto da lui e dai suoi discendenti, noti sotto il nome di Rustamidi. La città, situata sul fianco del Gebel Gezzūl, ebbe importanza politica ed economica e anche un certo splendore di cultura religiosa; ma non ebbe un vero sviluppo architettonico. Era cinta di mura e aveva una fortezza nella parte più alta. Fu presa dai fāṭimiti nel 296 ègira, 908-909 d. C., e quasi completamente distrutta. Ne restano ora rovine, a oriente delle quali, a circa 9 km., v'è la città francese di Tiaret, fondata nel 1843 presso un'altra Tīhart, più antica della città ibaIḍita e detta dai geografi arabi "Tīhart la vecchia".
Bibl.: Chronique d'Ibn Saghir sur les Imans rostémides de Tahert, a cura di A. de C. Motylinski, in Actes du XVIe Congrès des Orientalistes, parte 3a, Parigi 1908, pp. 3-132; Abū Zakarīyā' Yaḥyā ibn Abī Bekr, Kitāb as-sīrah waakhbār al-a'immah, tradotto parzialmente da E. Masqueray, Chronique d'Abou Zakaria, Parigi 1879; al-Bekri, Description de l'Afrique septentrionale (trad. De Slane), Algeri e Parigi 1913, pp. 137-141 e passim; Ibn Khaldūn, Histoire des Berbères (trad. De Slane), Algeri 1852-1856, I, pp. 241-244 e passim (nuova edizione, Parigi 1925 segg.); [Les guides bleus], Algérie, Tunisie, Parigi 1923, p. 120.