TALAYOT
Col nome di t. (che in catalano vuoi dire "torre di guardia") si designa un tipo di bassa torre in pietra, caratteristico delle Isole Baleari, dove appare di frequente a partire dalla tarda Età del Bronzo fino all'età romana: nella sola Maiorca se ne contano più di 1.ooo; a Minorca, non ancora altrettanto scavata, se ne conoscono tuttavia circa 500.
Sono costruzioni in tecnica ciclopica, generalmente a pianta rotonda o elissoidale (benché a volte, soprattutto a Maiorca, presentino anche la forma quadrangolare), alte dai 5 agli 8 m (in un singolo caso si giunge ai 12 m; d'altra parte bisogna tener presente il cattivo stato di conservazione dei t., che ha determinato quasi ovunque la perdita della parte superiore); hanno le pareti alquanto rastremate verso l'alto; contengono un ambiente interno il cui diametro si aggira usualmente sui 5-7 m, e la cui copertura consiste in lastre di pietra, sostenute dai blocchi aggettanti delle pareti e spesso anche rinforzate da un pilastro di appoggio centrale. Nella maggioranza dei t. recentemente presi in esame, entro la parete, consistente in un doppio muro circolare parallelo, colmato alla rinfusa di terra e di pietre, si è notata una galleria che doveva condurre o ad un altro ambiente superiore o ad una semplice piattaforma.
Sulla funzione dei t. non si è ancora raggiunta una piena concordanza di opinioni fra i varî studiosi: le due opposte teorie, che fossero abitazioni e fortificazioni Bezzenberger, Watelin, Mayr) o invece tombe (Vives, Hernandez-Mora) verosimilmente hanno entrambe una parte di verità. Infatti nei t. di Maiorca, come del resto anche nelle navetas o piccoli t. di Minorca (costruzioni coeve dei t., coi quali hanno in comune la tecnica, mentre la sagoma suggerisce una rassomiglianza con la chiglia rovesciata di una nave, onde il nome) si sono rinvenute spesso, entro l'ambiente interno, ceneri, ossa e tracce di fuoco, sì da far credere che fossero usati per la cremazione stessa dei morti, oltre che per la deposizione dei resti del rogo funebre; d'altra parte la maggioranza dei t., sia per la posizione in luoghi sopraelevati o prossimi alle coste del mare, sia per la presenza, sul lato esterno, di attacchi di mura e di resti di costruzioni accessorie, denunciano la loro natura di abitazioni fortificate; il che è confermato dal loro apparire in quasi tutte le stazioni preromane, specie in quelle cintate da mura, e spesso in posizione dominante rispetto al resto dell'abitato; i t. quadrati di Capocorp Vell (Maiorca) sono addirittura connessi al muro di cinta. Sotto questo secondo aspetto i t. rientrerebbero dunque nel quadro delle civiltà pastorali mediterranee, di cui conosciamo già altre simili manifestazioni: nuraghi in Sardegna, castellieri in Liguria e Provenza ecc. Sull'età dei t. ci informano gli oggetti di metallo: per quanto rinvenuti in scarsa quantità, essi indicano chiaramente un'Età del Bronzo spesso molto avanzata; a volte addirittura l'inizio dell'Età del Ferro. Così le punte di lancia a cannone e un pugnale di ferro triangolare dal t. Ioana (Maiorca); così asce a cannone con anse, spade di foggia tarda, pendagli a forma di ruota ecc. provenienti da più luoghi.
La cosiddetta "cultura dei t.", sorta e sviluppatasi nelle Baleari nella avanzata Età del Bronzo, ha avuto delle persistenze fino alla conquista romana. Ma il tipo del t. rotondo si ritrova ancor oggi nelle piccole capanne coniche di pietra che i pastori continuano a costruire come riparo al loro bestiame.
Bibl.: E. Cartailhac, Monuments primitifs des Iles Baleares, Tolosa 1892; A. Bezzenberger, Vorgeschichtliche Bauwerke der Balearen, in Zeitschrift für Anthropologie, Ethnologie und Urgeschichte, XXXIX, 1907; A. Vives, El arte egeo en España, in Cultura Española, XII, 1908; id., in Revista de Archivos, Bibliotecas y Museos, XXII, 1910, p. 397 ss.; A. Mayr, in Reallexicon der Vorgeschichte, I, Berlino 1924, s. v. Balearen; P. Bosch-Gimpera, Etnologia de la Peninsula Iberica, Barcellona 1932; J. Hernandez-Mora, Menorca Prehistorica, in Revista de Menorca, XLIV, 1948; M. Louis, Notes de voyages aux Iles Baleares, in Zephyrus, I, 1950, p. 39 ss.; J. Maluquer de Motes, in Historia de España, a cura di R. Menendez Pidal, Madrid 1954, I, p. 718 ss.