Filosofo greco (n. 624 o 623 - m. tra 548 e 545 a. C.), secondo la tradizione dossografica il più antico filosofo greco. Poche e incerte le notizie sulla sua vita; inattendibili le attribuzioni delle opere. T. (che fu considerato il primo dei Sette sapienti) viene rappresentato dalla tradizione come uno scienziato, distaccato dalla vita quotidiana, e insieme come un abile politico e uomo pratico. Aristotele considera T. come l'iniziatore della ricerca dell'ἀρχή, del "principio", da cui tutte le cose si sarebbero generate. Tale principio, inteso in senso del tutto empirico, fu secondo T. l'acqua, da cui tutte le altre cose avrebbero tratto origine. Quindi egli è da considerare come il primo "filosofo", nel senso in cui appunto vengono considerati "filosofi", nella tradizione greca, anche i primi indagatori delle scienze naturalistiche, matematiche, astronomiche, nell'ambito delle quali, del resto, gli vengono attribuiti molti teoremi e scoperte (secondo la tradizione, anche la predizione dell'eclisse solare del 28 maggio 585, che coincise con la battaglia tra Medi e Lidî sul fiume Halys). Nessun frammento è superstite delle opere che gli vengono attribuite, e cioè una Ναυτικὴ ἀστρολογία, manuale di conoscenze astronomiche a uso dei navigatori, attribuito peraltro anche a Foco di Samo, un Περὶ ἀρχῶν ("Sui principî"), un Περὶ τροπῆς ("Sul solstizio"), un Περὶ ἰσημερὶας ("Sull'equinozio").