Talete di Mileto
Talete di Mileto (Mileto 624 a.C. ca - 548 a.C. ca) filosofo, scienziato e matematico greco. Poche e incerte le notizie sulla sua vita. Non si ha certezza di alcuna sua opera scritta né di lui ci sono pervenuti frammenti. Ciò che la tradizione tramanda del filosofo è un insieme di aneddoti e di notizie circa il suo lavoro di naturalista e di scienziato. Secondo la testimonianza di Erodoto, Diogene Laerzio e Plinio, avrebbe predetto l’eclisse solare del 28 maggio 585. Platone lo pone al primo posto nell’elenco dei sette sapienti della Grecia. Secondo la tradizione, compì numerosi viaggi in Egitto e in Asia Minore, dove probabilmente s’impadronì delle conoscenze scientifiche di quelle culture. Fu studioso di geometria e di astronomia e a lui, in ambito greco, si fa risalire un atteggiamento scientifico radicalmente nuovo: l’indagine della natura non si risolve nel raccontare in forma poetica le origini del mondo o nel ricondurre la molteplicità del reale al mistero insondabile del Caos, ma si esplica nella ricerca di un principio razionale interno alla natura stessa, causa del suo stesso divenire. Diogene Laerzio, nelle sue Vite, racconta che Talete riuscì a determinare l’altezza della piramide di Cheope attraverso la misura dell’ombra da essa proiettata a quell’ora del giorno in cui l’ombra di un qualunque corpo è di lunghezza pari all’altezza del corpo che la proietta. Il suo nome è legato al teorema di Talete, la cui prima dimostrazione compare negli Elementi di Euclide (Libro v, prop. 2). Proclo attribuisce a Talete anche cinque teoremi di geometria elementare: 1) Un cerchio è diviso in due superfici di uguale area da qualunque diametro; 2) Gli angoli alla base di un triangolo isoscele sono congruenti; 3) Gli angoli opposti al vertice sono congruenti; 4) Due triangoli sono congruenti se hanno un lato e i due angoli adiacenti congruenti; 5) Un triangolo iscritto in una semicirconferenza è rettangolo.