taliban
(pashtun «studenti [della madrasa]») Denominazione degli studenti delle scuola coraniche fondamentaliste. Il termine è stato quindi estensivamente usato per definire gli aderenti al movimento islamista radicale d’ispirazione wahhabita, al potere in Afghanistan fra il 1996 e il 2001. Tra i loro primi atti fu l’esecuzione di M. Najiubullah, ultimo presidente della Repubblica democratica dell’Afghanistan. I t. furono originariamente reclutati fra gli studenti delle madrase deobandi in Pakistan, spesso orfani afghani di etnia pashtun, dislocati dall’invasione sovietica e dalla guerra civile. Capo ideologico e politico del movimento è il mullah Omar, ricercato per l’aiuto fornito all’organizzazione terrorista e proclamatosi del cd. Emirato islamico di Afghanistan, lo Stato fondato dai t. e ispirato alla più stretta osservanza delle regole legali imposte dal wahhabismo. In passato sostenuti dagli USA, dopo l’11 sett. 2001 i t. sono divenuti oggetto di una forte ostilità da parte della comunità internazionale e in particolare dei Paesi occidentali, che è andata dall’embargo ONU (genn. 2002) all’aggressione militare della NATO. Tuttavia, pur avendo perso il potere a vantaggio del nuovo presidente afghano, H. Karzai, i t., che hanno sviluppato una forte guerriglia, continuano a controllare il Sud dell’Afghanistan e a combattere le forze militari occidentali presenti nel Paese.