TALIDE (Ταλείδης)
Fabbricante di ceramiche dipinte ad Atene, circa il 550-530 a. C. Si conoscono otto vasi firmati, ma non si può, per ora, affermare che il decoratore sia sempre lo stesso; le provenienze accertate sono d'Etruria, salvo una di Sicilia.
Quattro tazze appartengono alla produzione miniaturistica di tipo corrente. L'esemplare maggiore è un'anfora trovata ad Agrigento, già nella raccolta Hope, venduta a Londra nel 1927: da un lato Teseo che uccide il Minotauro, dall'altro tre uomini che pesano dei pacchi sopra una grande bilancia. Notevoli pure tre tazze: una, a Leningrado, reca la lotta di Eracle col leone, un'altra, già a Tuscania, Dioniso e un aulete, la terza, frammentaria, a Boston, Posidone, Ermete e due dee. Le figure sono vigorose ed eseguite con eleganza di stile: il disegno s'accosta in alcuni elementi alla maniera di Exechia (v.). Sull'anfora e sul frammento di Boston, le carni delle donne non sono dipinte in bianco, come voleva la convenzione consueta. Sui quattro vasi maggiori si leggono tre nomi di efebi Kallias, Kleitarchos e Neokleides: per quest'ultimo nome furono attribuite a T. due altre tazze una al Louvre e l'altra al Campidoglio.
Bibl.: E. Pfuhl, Malerei u. Zeichnung d. Griechen, Monaco 1923, I, p. 272; J. C. Hoppin, Handbook of Greek blak-figured vases, Parigi 1924, p. 338 segg.; C. Albizzati, Vasi antichi dipinti del Vat. (n. 321).