talk-radio
(talk radio), s. f. inv. Emittente radiofonica che trasmette programmi di discussione e approfondimento.
• L’America profonda è dopotutto sanguigna terra di dio, eppure malgrado l’indignazione e il veleno che certamente verrà vomitato da integralisti e talk radio di destra, quello che certamente non avverrà sarà un’autorizzazione a procedere da parte di un magistrato nel nome della lesa divinità. Lo statuto americano non fa certo difetto di «giustizialismo» ma non prevede il reato di vilipendio alla religione, grazie a una separazione di stato e chiesa che rimane salda malgrado la crescente pressione da parte di una Corte suprema pesantemente «caricata» a destra dal ventennio neocon. (Luca Celada, Manifesto, 13 settembre 2008, p. 14, Cultura e Visioni) • Risultato: la Roma è seconda tre punti dietro la Juventus. Ragion per cui, su siti specializzati di tifosi, forum, social network e persino in qualche talk-radio c’è chi comincia ad invitare il popolo giallorosso a riti propiziatori di massa, (R[obert] V[ignola], Giornale d’Italia, 3 dicembre 2013, p. 7, Roma) • «Ho parlato con Steve [Bannon] ‒ dice [Joshua] Green ‒ [...]. Pensa che la televisione la guardino solo i vecchi e che sia troppo costoso costruire un network da zero. Al centro della sua strategia ci sono il web e le talk radio». (Marilisa Palumbo, Corriere della sera, 27 agosto 2017, p. 16, Esteri).
- Espressione inglese composta dai s. talk ‘discussione, conversazione’ e radio.
- Già attestato nella Repubblica del 26 aprile 1989, p. 34, Spettacoli (Irene Bignardi).