TALLINN (in ted. Reval; in russo Revel′; A. T., 58)
Capitale dell'Estonia, ne è anche la più grande città. È sita nella parte NO. del paese, sul Golfo di Finlandia. Un carattere particolare vien conferito a Tallinn dalle ripide coste, dette Glint. Queste sponde scoscese, che come un gradino seguono il golfo di Finlandia, internandosi talvolta per alcuni chilometri nella terraferma, si frastagliano negli immediati dintorni della città, ed è di questo stato di cose che l'uomo ha tratto vantaggio. Su una di queste isole del Glint, oggi terraferma, si adagia la pittoresca città alta, da cui si ha una visione precisa dei tre nuclei medievali della città bassa, le cui mura sono ancora assai ben conservate. Dato il clima marittimo, l'inverno vi è assai più mite che nell'interno (media del mese di gennaio: a Tallinn −5°,5, a Tartu [Dorpat] −6°,6, mentre la media del mese di luglio, 16°,9, è circa la medesima dell'interno: Tartu, 17°). Si deve al clima marittimo se il porto di Tallinn è chiuso solo 48 giorni all'anno dai ghiacci, per cui esso all'epoca del dominio russo serviva come avamporto di Pietroburgo. La topografia dei tre surricordati nuclei medievali della città bassa rivela una disposizione quasi radiale delle vie, dovuta alla provenienza dalla Vestfalia e dalla bassa Sassonia dei suoi più antichi abitanti. Nell'anno 1922 si contavano 83,9% di Estoni, 6,1% di Russi, 5,7% di Tedeschi, 2,7% di altre nazionalità e l'1,6% di Israeliti. La percentuale delle minoranze è quindi solo del 16,1%. Notevole è il continuo decrescere dell'elemento tedesco nei due centri culturali del paese, Tallinn e Tartu. In Tallinn nel 1820 l'elemento tedesco costituiva quasi la metà della popolazione (42,9%), mentre nel 1881 era già sceso ad un quarto (27,8%) e nell'anno 1922 cadeva, come si è visto, al 5,7%. Quanto alla religione, in confronto dell'83% di luterani, si contavano, nel 1922, 12,7% di ortodossi, 1,9% di confessioni varie e atei, 1,6% di religione ebraica e 0,8 di cattolici. L'incremento della popolazione, specie in rapporto alle altre città estoni, è abbastanza rapido: 1881, 50.488 abitanti; 1897, 64.572; 1922, 123.534 e nel 1927, 125.087. Tallinn è il centro animatore dell'economia estone, essendo un'importantissima città, tanto industrialmente quanto commercialmente, e per le comunicazioni. La sua ottima posizione sul mare, su una costa quasi sempre libera dai ghiacci, navigabile con i rompighiaccio anche nei più rigidi mesi invernali, di fronte a Helsinki e a Stoccolma, ne ha fatto naturalmente un porto commerciale. Lo conferma anche l'attività professionale della sua popolazione, con il 12% dedito all'agricoltura, il 38,4% all'industria, il 13,5% al commercio e l'11,1% al traffico. Tallinn è la sede delle filande e degli stabilimenti di tessitura delle cotonerie baltiche, delle officine ferroviarie e portuali e dell'industria chimica. Il porto di Tallinn prende parte attiva alla vita commerciale della repubblica estone, poiché accentra circa 2/3 del movimento marittimo del paese. L'esportazione è costituita essenzialmente dal legno e dai suoi prodotti. Come centro di comunicazioni Tallinn, sebbene sulla costa, è il nodo più importante dello stato. S'incontrano a Tallinn due linee internazionali, una proveniente dall'U.R.S.S.: Mosca - Leningrado - Narva - Rakvere - Tapa - Tallinn, e l'altra dalla Lettonia: Riga - Valga - Tartu - Tapa - Tallinn; le linee interne hanno una importanza secondaria. È in progetto un altro collegamento con la Russia via Tartu-Petseri, che porrebbe così la capitale estone in comunicazione diretta con Mosca.
Monumenti. - Il vecchio rione, l'antica Reval, è una città fortificata di tipo tedesco occidentale del primo Medioevo, con bella cinta e numerose torri di difesa. Le chiese più antiche risalgono al sec. XIII: il duomo, S. Nicola, S. Olai e la chiesa dello Spirito Santo; dall'alto della torre di S. Olai (m. 139) con tempo sereno si distingue la costa finlandese. Numerosi esempî di architettura medievale dei secoli XIV-XVI si trovano nelle pittoresche strade, a cui conferiscono un aspetto particolare i tetti a tegole di un rosso vivace delle vecchie case del centro, le tegole olandesi (ondulate) degli edifici pubblici e numerose case a frontone dell'epoca anseatica. Il Palazzo comunale, la casa dei Cavalieri, l'antica scuola del duomo, la casa delle "Teste nere", la casa della Gilda Grande, la casa della Gilda di S. Canuto stanno a ricordare il tempo in cui la città, detta ancora Reval, era un membro importante della lega anseatica. La casa delle "Teste nere" è sede di un circolo fondato già nel secolo XIV e la casa della Grande Gilda era sede della corporazione dei mercanti ed è oggi la borsa. Stona nel quadro armonico della città la cattedrale ortodossa S. Alessandro Nevskij elevata tra il 1880 e il 1890 a indicare il processo di russificazione, che non ebbe però conseguenze importanti.
Nella città estone notevole il teatro d'opera e di prosa inaugurato nel 1913.
Storia. - Fondata nel 1219 dal re danese Valdemaro II ed elevata a sede vescovile, ebbe nel 1248 costituzione uguale a quella di Lubecca; nel sec. XIV fu venduta insieme all'Estonia all'Ordine Teutonico. Durante il dominio tedesco fu una delle più importanti città anseatiche (apparteneva già dal 1285 alla lega anseatica). Caduta nel 1561 sotto il dominio svedese, passò nel 1710 sotto quello russo e rimase, fino all'indipendenza estone, sede del governatore dell'Estonia.
Convegno di Reval. - Il 9 e il 10 giugno 1908, Edoardo VII vi si incontrò con lo zar Nicola II. Il sovrano inglese era accompagnato dalla Regina Alessandra, da sir C. Hardinge, sottosegretario di stato al Foreign Office, dal general French, ispettore generale dell'esercito, e dall'ammiraglio Fisher, comandante della flotta; lo zar dalla zarina, da Stolypin, presidente del Consiglio, e da Izvol′skij, ministro degli affari esteri. Sebbene nessun accordo venisse allora concluso, il convegno ebbe una grande ripercussione politica. Esso venne considerato come una affermazione solenne della Triplice intesa anglo-franco-russa, tanto più che doveva essere seguito a breve distanza da una visita che il presidente della repubblica francese Fallières fece nello stesso porto allo zar. Esso produsse vivo malumore in Germania, dove vi si vide un nuovo successo della politica d'accerchiamento, che si attribuiva ad Edoardo VII. Nelle conversazioni, avvenute allora fra Izvol′skij e Hardinge, si constatò specialmente un avvicinamento fra il punto di vista inglese e quello russo nella questione delle riforme macedoni, per le quali la Russia tendeva sempre più ad allontanarsi dall'intesa con l'Austria-Ungheria consacrata nel programma di Mürzsteg. Il timore di un accordo anglo-russo per un più energico intervento delle grandi potenze in Macedonia, che si diffuse in Turchia dopo il convegno, contribuì ad accelerare la rivoluzione nazionalista dei Giovani turchi.
Bibl.: W. Neumann, Riga u. Reval (Coll. Berühmte Kunststätten), Lipsia 1908; M. Halrenberger, Landeskunde von Eesti, Tartu 1926; The Estonian Year-Book 1929, Tallinn.