TALLIO (XXXIII, p. 205)
Farmacologia. - Metallo fra i più tossici, con elettività per il sistema nervoso. Fu introdotto in terapia a metà del secolo passato per una presunta efficacia contro il sudore notturno dei tubercolotici, ma fu presto abbandonato per la sua tossicità, nel cui quadro si rilevava la completa caduta dei peli del corpo. Per questo effetto fu ripreso dopo la prima Guerra mondiale, al fine di sostituire l'applicazione dei raggi X, per facilitare la disinfezione della cute della testa nei casi di tricofizie, frequenti soprattutto nelle comunità infantili. Ha avuto anche applicazioni come depilatorio locale, incorporato in pomate. La sua manifesta tossicità lo ha fatto cadere ormai in disuso.
L'acetato talloso all'unica dose, una volta tanto, di mg. 9 per kg. di peso nei fanciulli, provoca verso la quindicesima giornata la rottura dei capelli alla radice ed il loro facile distacco, consentendo la completa disinfezione del cuoio capelluto. I capelli rispuntano presto e crescono regolarmente. Dopo la pubertà la dose suddetta risulta tossica (46 casi di mortalità fino al 1936), con sintomi riguardanti soprattutto il sistema nervoso. Si hanno neuriti, polineuriti, paralisi, ptosi, strabismo e nell'avvelenamento cronico degenerazione del rene e del fegato, eruzioni cutanee polimorfe. Il meccanismo dell'azione depilante del tallio è ancora discusso. All'opinione di un'azione locale (concentrazione nel derma e alterazione in loco delle connessioni bulbo-pilifere) si oppone o si aggiunge quella di un'azione generale (neuro-ormonale). È riconosciuta sperimentalmente un'azione del tallio sulla tiroide, surrenali, gonadi, ed anche sull'apparato circolatorio.