TALOS (Τάλως o Κάλως)
1°. - Mitico artefice, nipote di Dedalo (v.), ucciso da questi per gelosia di mestiere: T. avrebbe infatti inventato la sega, il compasso e la ruota da vasaio (Apollod., iii, 214 ss.; Diod., iv, 76). La sua tomba si indicava ancora in età storica sulle pendici meridionali dell'Acropoli (Paus., i, 21, 4) non senza confusione con un sacello dedicato alla madre Perdix (Suda, Photios, s. v. Πέρδικος ἱερόν). I due monumenti erano forse attigui ed il nome di Perdix è attribuito anche al figlio (Ovid., Met., viii, 236 ss.).
Le rappresentazioni di T. nell'arte antica sono incerte: si potrebbe riconoscerlo in una figura giovanile del rilievo del museo di Verona, più difficilmente in una pittura pompeiana; ora in un frammento ceramico da Spina.
Bibl.: Van der Kolf, in Pauly-Wissowa, IV A, 1932, c. 2086, s. v., n. 2; S. Aurigemma, La necrop. di Spina, I, Roma 1960, p. 117 ss., tav. 138.