TAMILI
. Popolazione dell'India Inglese, che conta circa 18 milioni d'individui, appartenenti alle razze scure della penisola; essi occupano specialmente la parte meridionale della Penisola Indiana e in particolare la pianura che si estende tra i Gati orientali e la costa del Coromandel da Madras al Capo Comorin, come pure la parte settentrionale di Ceylon, ma sono particolarmente puri nei distretti di Madura e di Tinnevelli. Di complessione esile ma armoniosa, generalmente svelti e operosi, assai intelligenti, sono un popolo di vecchia civiltà, rimasto quasi intatto dagl'influssi islamici. I Tamili parlano una lingua dravidica, la quale possiede una letteratura che è tra le più antiche dell'India. Essi si dedicano al commercio, lavorano i campi usando, dov'è possibile, l'aratro, ma sono soprattutto domestici e operai e come tali emigrano su vasta scala non solo verso Ceylon, ma anche a Maurizio, nelle Antille, in Birmania, nel Siam, nelle isole Figi, nell'Africa meridionale e orientale. Ivi sono detti Kling o Kalinga. V. india.
Lingua. - Il Tamil (meno bene Tamul) è parlato da circa 19 milioni d'individui nella parte sud-orientale dell'India e nella metà settentrionale di Ceylon. Il territorio parlante il tamil confina a N. con quello in cui si parla il Telugu, a occidente il Kanarese e il Malayāḷam; a S. e a E. giunge fino al mare. Il tamil appartiene alla famiglia linguistica dravidica (v. dravidiche, lingue, XIII, p. 207 segg. ).
Il tamil possiede tre generi: maschile, femminile e neutro. Vi sono due numeri: il plurale è formato nei nomi maschili aggiungendo -gaḷ, o se il nome esce in -an, aggiungendo -ar, -argaḷ. Il plurale ha la stessa declinazione del singolare, per es., manidan "uomo", pl. manidargal. locativo sing. manidanil, loc. pl. manidargalil, ecc. La coniugazione è relativamente semplice; i modi e i tempi vengono distinti solo con suffissi, per es., dato il verbo paḍi "imparare", l'infinito è paḍikka, il nome verbale padikkal, il presente ind. paḍikkirēn, il futuro paḍippēn, ecc. La forma passiva viene formata con l'ausiliare paḍu "soffrire" aggiunto all'infinito; il riflessivo è formato aggiungendo -kol "prendere" al participio congiuntivo. Il causativo è formato aggiungendo ikkiru per il presente, ittu per il passato e ippu per il futuro.
Bibl.: J. Vinson, Manuel de la langue tamoule, Parigi 1903; J. Baulez, Méthode de Tamoul vulgaire, Pondichéry 1896; A. H. Arden, A progressive grammar of common Tamil, Madras e Londra 1891; G. U. Pope, A Tamil Hand-Book, 4a ed., Londra 1883; Dictionnaire tamoul-français et français-tamoul par deux missionaires apostoliques de la Congrégation des Missions étrangères, Pondichéry 1855-75; Tamil Lexicon (Tamil-English) published under the authority of the University of Madras, 1924 segg.