Tamiri
Regina degli Sciti. Per vendicare la morte del figlio che era stato sconfitto e ucciso dal re dei Persiani, Ciro, lo sorprese in un'imboscata con i suoi 200.000 uomini facendone strage (529 a.C.). Non paga di questa vendetta, T. fece poi tagliare la testa del morto Ciro e la gettò in un otre pieno di sangue umano. La fonte prossima del favoloso racconto è l'Historia adversus paganos (II VII 6) di Orosio da cui D. ricavò le parole poste in bocca a T. in Pg XII 57 (Sangue sitisti, e io di sangue t'empio, che sono traduzione quasi verbatim di " satia te sanguine quem sitisti "), ricordandola, nella serie di raffigurazioni dell'acrostico VOM, tra gli esempi di superbia punita.
In Mn II VIII 6 D. esemplifica la singolare universalità dell'Impero romano, cui oppone il fallimento dei disegni di monarchia universale di Ciro; accenna in questo contesto a T. come a colei che pose fine simultaneamente alla vita e ai piani politici di Ciro.