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Tan Sitong

Dizionario di filosofia (2009)
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Tan Sitong


Filosofo cinese (1865 - 1898). Originario della provincia dello Hunan, visse soprattutto a Pechino partecipando attivamente alle travagliate vicende politiche della decadente dinastia Qing (1644-1911). Dall’estate del 1898 sostenne vigorosamente con Kang Youwei (➔) e Liang Qichao (➔) alcune iniziative riformistiche, note come i Cento giorni delle riforme, fallite però miseramente; egli stesso trovò, in tale occasione, il martirio volontario, divenendo così per le generazioni future un alto esempio di patriottismo cinese. Studiò per lungo tempo i testi fondamentali della tradizione confuciana, senza trascurare le dottrine del buddismo, e coltivò un profondo interesse per la scienza occidentale, allora assai diffusa anche grazie a una costante opera di traduzione. Nel suo unico e ponderoso scritto, intitolato Renxue («Studio sulla benevolenza») e pubblicato postumo nel 1899, si intrecciano armoniosamente temi del passato e del presente, tensioni mistiche e necessità scientifiche, velleità ideali e ristrettezze politiche. Un’unica forza o energia pervade, secondo T. S., ogni cosa, finanche ciò che è impercettibile per l’uomo. Come causa materiale di tutti i fenomeni e di tutte le possibili trasformazioni, tale forza è assimilata all’etere (yitai), che tutto trascende, è virtualmente indistruttibile, e costituisce la vera e profonda unione fra le cose o creature del cosmo. Tutti i riformatori, religiosi o politici, hanno sempre agognato un mondo animato da una «grande unità» politica, sociale e culturale, governato solo ed esclusivamente dalla pace e da una cosmica benevolenza. Al contrario, ogni forma di rigorosa gerarchia, o più semplicemente di legame sociale, ha sempre impedito nei fatti, a detta di T. S., il pieno sviluppo dell’onnipervadente benevolenza.

Vedi anche
Liang Qichao ‹... čhi čhao›. - Scrittore e storico cinese (Xinhui, Canton, 1873 - Pechino 1929); allievo del riformista Kang Youwei, fu esiliato in Giappone per la sua opposizione all'imperatrice Cixi (1898) e vi svolse vivace attività letteraria e giornalistica aprendosi alla cultura occidentale e al liberalismo. ... Pu Yi ‹pu i› (anche Henry Pu Yi). - Imperatore della Cina (Pechino 1906 - ivi 1967); regnò sul trono della Cina col nome di Xuan Tong (1909-12). Dopo l'avvento della Repubblica visse nel Palazzo imperiale di Pechino (fino al 1924). Fuggito a Tianjin, accettò di essere fatto reggente (1932) e poi (1934) imperatore ... confucianésimo confucianésimo Complesso delle dottrine di Confucio e dei suoi successori, che costituiscono il fondamento del pensiero cinese classico. Il confucianesimo consiste in una riflessione morale, sociale e politica; è assente l'interesse per la metafisica, che compare più tardi, probabilmente sotto l'influenza ... Qing ‹čhiṅ›. - Dinastia mancese che regnò in Cina dal 1644 al 1912; vi appartennero dieci imperatori dei quali i più famosi furono Kangxi e Qianlong. Ebbe come capitale Pechino.
Vocabolario
TAN
TAN s. m. – Sigla di Tasso Annuo Netto, il tasso di interesse finanziario che viene aggiunto al prezzo degli acquisti effettuati a rate; sommato ad altre commissioni, contribuisce a formare il TAEG.
tànato-
tanato- tànato- [dal gr. ϑάνατος «morte»]. – Primo elemento di parole composte del linguaggio dotto e scientifico, di formazione moderna, nelle quali significa «morte» o, in qualche caso, «cadavere».
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