TANGERI (Θίγγις, Tingis, arab. Tangia)
Città del Marocco settentrionale, allo sbocco occidentale dello stretto di Gibilterra. Fra i centri abitati berberi più antichi, se ne attribuiva la fondazione ad Anteo collegandola con le imprese di Eracle.
Museo Archeologico. - Il museo di T. si è organizzato intorno ad antiche collezioni riunite tra il 1884 e il 1925, in una sala della Kasbah, da un erudito di T., Michaux-Bellaire, dal quale il museo prende nome. Sistemato per maggiore comodità, tra il 1958 e il 1959, nel Dar Chorfa, antiche cucine del vecchio palazzo marocchino, e riordinato con gusto decisamente moderno da M. Ponsich, offre in sintesi un panorama storico e archeologico dell'antico Marocco. Il piano terra è riservato ad alcuni dei grandi centri archeologici del paese e comprende il periodo tra le origini e l'Islam. Il primo piano illustra specialmente T. e la sua regione. Accanto alle opere originali, le collezioni riuniscono fotografie in grande scala e calchi delle principali opere d'arte scoperte nella regione. Esse sono riunite in tre sale che si aprono su di un patio il cui pavimento è arricchito da uno dei più bei mosaici di Volubilis (v. vol. vii, pp. 1202-1204), il navigium Veneris. La prima sala è consacrata alla preistoria, e accoglie una serie di pezzi appartenenti alle principali industrie litiche marocchine e riproduzioni delle incisioni rupestri del Grande Atlante. Il periodo preromano e specialmente il regno di Giuba II è documentato da fotografie molto ingrandite delle monete con l'effigie di questo sovrano. In una seconda sala, carte topografiche e fotografie ricostruiscono la topografia e i monumenti di alcune città antiche del Marocco, Lixus, Tamuda, Banasa, Volubilis, e lunghe vetrine presentano al visitatore, in originali o in calchi, alcuni dei trovamenti che gli scavi hanno messo in luce. A Volubilis è consacrata giustamente la terza sala, nella quale sono esposti i calchi del grande Efebo dionisiaco e dei busti di Giuba II e di Catone (al museo di Rabat, v.). Le antichità di T., dopo l'inaugurazione del museo, nel 1959, sono state singolarmente arricchite dalle ricerche di M. Ponsich, e sono esposte nelle cinque sale del primo piano del museo. La sala di preistoria riunisce il materiale raccolto nelle grotte vicine al Capo Spartel. Il modellino in grandezza naturale dell'ipogeo di Mogoghaes-Srira è una mirabile illustrazione dell'architettura funeraria di epoca punica. Un museo all'aperto è consacrato all'epigrafia di T., sia pagana che cristiana; in basso appare la ricostruzione di una necropoli che riunisce i diversi tipi di tombe scoperte nella regione. Un'altra sala raccoglie il materiale delle necropoli. Essendo la città antica praticamente inaccessibile sotto la città moderna, le necropoli poste fuori le mura sono in effetti i soli luoghi di trovamenti antichi a Tangeri. Sepolture di fanciulli in anfore, sarcofagi di piombo, la presenza dei quali è senza dubbio giustificata dalla vicinanza con la Spagna, suppellettili funerarie, epigrafi e un affresco cemeteriale, costituiscono la parte essenziale di questa collezione che illustra le sepolture.
Alcune ceramiche e monete testimoniano il periodo romano di Tangeri. La riproduzione fotografica (a grandezza naturale) della statua di una matrona romana dell'epoca di Traiano, ora conservata nel palazzo reale di Darel-Soltane, a Rabat, documenta una delle rarissime opere d'arte, tra cui si ricorda anche la testa di Galba al Louvre, ritrovate finora nel territorio di Tangeri.
Bibl.: M. Ponsich, Le Musée Michaux-Bellaire à Tanger, in Bulletin d'Archéologie marocaine, IV, 1960, pp. 631-637.