tangibile
Vale " percepibile mediante il tatto ", e ricorre nel passo del Convivio in cui vengono definiti i sensibili comuni, cioè le determinazioni sensibili comuni a più sensi: III IX 6 Ben è altra cosa visibile, ma non propriamente, però che [anche] altro senso sente quello, sì che non si può dire che sia propriamente visibile, né propriamente tangibile; sì come è la figura, la grandezza, lo numero, lo movimento e lo stare fermo, che sensibili [comuni] si chiamano.
Dottrina ed esempi sono di nota origine aristotelica (cfr. An. III 1, 425a 14), così chiariti dal commento tomistico (II 13): " communia sensibilia sunt ista quinque, motus, quies, numerus, figura et magnitudo... quaedam horum... sunt communia omnibus sensibus, tactus vero et visus percipiunt omnia quinque ".