TANI
. Città egizia (Ṣá‛ne; ass. Ṣa'anu; ebr. Ṣo‛ăn; gr. Τάνις; copto žaane, žani) nei pressi di Ṣân el-ḥagar sul Baḥr Mu‛izz (braccio Tanitico). - Secondo una notizia biblica (Num. XIII, 23) sarebbe stata fondata sette anni dopo Hebron; però le origini della città sono oscure, perché i monumenti della VI, XII e XIII dinastia, usurpati nella XIX, possono essere stati portati là più tardi. Il tempio principale venne edificato o riedificato dagli Hyksôs, giacché sotto un angolo della cinta di esso vennero trovati due scheletri, conforme al rituale cananeo. Anche il culto di Sêth là si ricollega con gl'invasori, cadendo il suo quarto centenario alla fine del regno di Harmhábe. Un santuario e statue colossali vi elevò Rameśśêśe II. Sotto la XXI dinastia fu per 150 anni la capitale dell'Egitto. Forse allora il XIV nomo del Delta fu diviso: la parte occidentale si chiamò Tanitica, quella orientale Sethroitica. Anche la XXV dinastia Etiopica pare dimorasse a Tani. Fu saccheggiata da Assurbanipal (667 a. C.). L'ultimo re egizio batté là le truppe di Artaserse III Ocho. Strabone (Geogr., XVII, 802) la menziona come una grande città; ma al tempo di Giuseppe Flavio (Bell. Iud., IV, 11, 5) era già decaduta.
Bibl.: Il piano degli scavi e la bibliografia dei monumenti trovati nella città in: B. Portner e R. Moss, Topograph. Bibliography, vol. IV: Lower and Middle Egypt, Oxford 1934, p. 26 seg.; Fl. Petrie, Tanis I, Egypt Explor. Fund, II, Londra 1885; id., e Murray e Griffith, Tanis II, ibid., IV, ivi 1888; P. Montet, Les nouvelles fouilles de Tanis 1929-32, Parigi 1933.