Vedi TANIS dell'anno: 1966 - 1997
ΤΑΝIS (v. vol. VII, p. 595)
L'identificazione di T. (Tell San el-Hagar) con Avaris, centro del regno degli Hyksos, e con Pi-Ramesse, capitale nel Delta di Ramesse II, è ormai ritenuta errata. Già nel 1954 l'egittologo Labib Habachi aveva dimostrato l'identificazione della città di Pi-Ramesse con l'attuale Qantir, c.a 22 km a S di Teli San el-Hagar, opinione confermata poi dagli scavi più recenti.
Solo alla fine della XX dinastia T. diviene una città importante ed è nominata per la prima volta sotto il regno di Ramesse XI, in un romanzo storico datato tra il 1080 e il 1074 a.C.; le poche testimonianze precedenti a questo periodo sono costituite da povere sepolture di periodo ramesside. Nel 1069 !a.C. inizia la XXI dinastia, detta Tanita, con l'ascesa al trono di Smendes, il primo faraone che si fece seppellire a T., città di cui era originario (la tomba ê però sconosciuta). In seguito il faraone Psusenne I si fece promotore della grandezza della città e instaurò in Egitto uno sdoppiamento del potere, politico a T. e religioso a Tebe. Psusenne I fondò il grande tempio dedicato al dio tebano Ammone, per la cui costruzione furono riutilizzate pietre, elementi architettonici e sculture trasportate dalla vicina Pi-Ramesse ormai quasi in rovina, secondo un'usanza normalmente praticata nell'antico Egitto.
Il tempio presenta attualmente una grande cinta muraria con porta monumentale fatta costruire dal faraone Sheshonq III della XXII dinastia: all'interno di quest'area si trova una seconda cinta muraria, quella originaria di Psusenne I, che racchiude i resti del tempio vero e proprio, la necropoli reale, il lago sacro e i resti di un tempio costruito da Nectanebo I della XXX dinastia. A quest'epoca è datato anche il tempio dedicato a Horus situato tra la cinta di Psusenne e quella di Sheshonq III. L'ultima testimonianza di utilizzazione dell'area è data da una porta nella grande cinta, aperta da Tolemeo I, e dal tempio dedicato alla dea Mut (e non alla cananea 'Anat come si era creduto all'inizio delle scoperte) rimaneggiato da Tolemeo IV e situato al di fuori della cinta.
In tutta l'area vi sono innumerevoli resti di muri, di statue, di un colonnato palmiforme e di obelischi con il nome di Ramesse II; importante è il ritrovamento di una serie di sfingi appartenenti al faraone Amenemhet III del Medio Regno e riutilizzate dai re Hyksos, dai faraoni ramessidi e infine da Psusenne I. Questo fatto dimostra l'esistenza di un importante centro del Medio Regno nella località dove poi sorsero Avaris e Pi-Ramesse, che fornirono a T. materiale da reimpiego per la costruzione dei templi.
Fra il 1939 e il 1940 fu scoperta presso l'angolo SO del grande tempio la necropoli reale delle dinastie XXI e XXII; si tratta delle tombe dei faraoni Psusenne I e Amenemope della XXI dinastia e Heqakheperra Sheshonq, Osorkon II e Sheshonq III della XXII, accompagnati da alcuni parenti e grandi dignitari; la maggior parte delle sepolture fu trovata inviolata e ha fornito un tesoro di suppellettili preziose datato al Terzo Periodo Intermedio, paragonabile a quello del faraone Tutankhamon. Purtroppo l'umidità penetrata nelle tombe non ha permesso la conservazione delle mummie e dei materiali di origine organica, come legno, tessuti, offerte diverse.
Dal 1964 sono ripresi, da parte degli egittologi francesi, gli scavi a Teli San el- Hagar, ma ancora non è stata oggetto di indagine tutta l'area al di fuori della grande cinta del tempio (a eccezione del Tempio di Mut), che nasconde i quartieri di abitazione e le necropoli (e forse altri templi) degli abitanti della capitale della XXI dinastia.
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