TANJORE (A. T., 93-94)
Città dell'India sudorientale nella presidenza di Madras, 350 km. a S. di questa città, posta nel fertile e ben coltivato delta del Cauvery, presso la riva destra del fiume. Essa ha notevole importanza culturale ed economica; culturale come antico centro indiano (capoluogo nel sec. X e XI del regno di Chola) e sede di numerose missioni, tra le più antiche dell'India (con scuole), economica come mercato agricolo (riso), nodo ferroviario e sede di artigiani (lavorazione di argento, rame, seta).
Monumenti principali sono il tempio di Śiva, posto nel Piccolo Forte e il palazzo del raja nel Grande Forte. Gli abitanti sono ora 60 mila, con un aumento assai poco sensibile nell'ultimo trentennio. Il distretto di Tanjore è uno dei più fertili dell'India.
Monumenti. - I monumenti più importanti e tipici di Tanjore sono in stile dravidico dell'epoca della dinastia Chola. Circa il 1000 s'iniziò la costruzione dell'insieme di edifici dedicati a Śiva. Il tempio vimāna, a forma d'una piramide quadrata, s'innalza isolato nel centro del cortile e contiene un lingam enorme sormontato da una cupola che si dice fatta d'un sol pezzo. L'esterno si distingue per forme semplici e monumentali. Nelle nicchie non vi sono rilievi, ma figure a tutto tondo. Addossati alle colonne della sala appaiono per la prima volta leoni drizzati sulle zampe posteriori. Allo stesso periodo del vimāna risalgono due porte a forma di torre (gopura) e un piccolo tempio; tutti gli altri edifici del gruppo di templi, compresa la torre a quattordici piani, furono aggiunti più tardi. Il tempio di Ganeśa, celebre per la leggiadria della sua architettura, appartiene al sec. XVIII; in uno dei padiglioni v'è la più grande figura del bufalo Nandi, scolpita forse all'incirca 100 anni prima. Il palazzo di Tanjore, iniziato solo nel sec. XVII, proseguito nel sec. XVIII e terminato nel XIX, deriva dall'architettura italiana, con particolari indiani.
Nel sec. XI Tanjore fu importante centro di produzione di sculture in bronzo. In tempi più recenti la città ebbe fama per la fabbricazione di broccati.
Bibl.: G. Fauveau-Oubreui, Archéologie du Sud de l'Inde, I, Parigi 1914.