tanzimat
(ar. «regolamenti») L’insieme delle riforme liberalizzanti attuate nell’impero ottomano fra il 1839 e il 1878. La prima serie, proclamata con un editto solenne dal giovane sultano ‛Abd ul-Mejid I e ideata dal ministro Mustafa Reshid Pasha, promuoveva la sicurezza della vita, dell’onore e della proprietà di tutti i sudditi, senza differenze di religione e di nazionalità. La seconda serie, lanciata nel 1856, dopo la guerra di Crimea (1853-56) vinta dagli ottomani contro la Russia, fu l’espressione del nuovo ruolo internazionale ricercato dall’impero, nel concerto delle nazioni europee. Vi si promuoveva la modernizzazione tecnologica delle infrastrutture civili e militari e l’adeguamento dell’istruzione pubblica, dichiarando inoltre superato il sistema del millet in nome della comune cittadinanza ottomana. L’evoluzione politica implicita in questi provvedimenti trovò espressione nell’ultima fase delle t., con la Costituzione ottomana (1876) voluta da ‛Abd al-‛Aziz, che istituiva il Parlamento, limitando il potere assoluto del sultano e aprendo la cd. Prima era costituzionale ottomana, conclusa nel 1878 dalla reazione del dispotico ‛Abd al-Hamid II.