Taparelli d’Azeglio, Vittorio Emanuele
Diplomatico (Torino 1816 - Roma 1890). Erede di una nobile famiglia piemontese, dal 1848 rappresentò a Londra, quale consigliere di legazione, il Regno di Sardegna. L’anno successivo, dopo la fine della prima guerra d’indipendenza, fu inviato a Parigi, subentrando a Gioberti, per condurre le trattative con l’Austria sulle condizioni della pace. Tornato a Londra, dove rimase per circa un ventennio, fu nominato nel 1850 ministro plenipotenziario. Si attivò per assicurare al Piemonte i consensi dei governi inglesi: la maggiore intesa venne raggiunta negli anni 1855-56, durante la guerra di Crimea, mentre la successiva alleanza franco-piemontese rese più difficile la sua azione diplomatica. Rimasto in carica anche dopo la proclamazione del Regno d’Italia, concluse la missione londinese nel 1868, e con essa l’attività diplomatica. Tre anni dopo venne nominato senatore. Ultimo esponente della famiglia, ne fu anche storico: scrisse infatti il volume Une famille piémontaise au moment de s’éteindre (1884).