TAPARELLI (oppure Tapparelli) d'AZEGLIO
Secondo le tradizioni familiari, riferite da Massimo nei suoi Ricordi, questa famiglia, originaria della Bretagna, sarebbe discesa in Italia, più precisamente in Savigliano, al tempo di Carlo d'Angiò, e forse anche prima. In verità il nome s'incontra in Savigliano fino dai primissimi anni del sec. XIII e i varî membri di essa ricordati nei documenti appaiono avere avuto nella vita di quel comune una notevole importanza. Vi è chi crede ch'essa appartenga a un ramo dei Visconti di Auriate, discesi da quell'Alineo venuto in Piemonte nel secolo IX con due membri della famiglia; ma la cosa non è dimostrata con sicurezza.
Il feudo più antico dei T. fu Maresco, situato fra Savigliano e Lagnasco; ma nel 1341, dopo la guerra scoppiata fra Tommaso II marchese di Saluzzo e lo zio Manfredo di Cardè, quando Tommaso, sconfitto e prigioniero, dovette pagare il riscatto, i T., nelle persone di Leone, Pietrino e Gioffredo o Chiaffredo, comprarono il 4 maggio Lagnasco a metà con Pietrino Falletti; i medesimi il 27 settembre 1346 furono investiti di Genola dal siniscalco angioino. Il 7 gennaio 1754 Teresa Ponzone, moglie di un T. conte di Lagnasco, fu investita di Azeglio, feudo che passò al figlio Roberto nel 1782, e che fu eretto in marchesato il 22 gennaio 1788.
Oltre a Emanuele, con il quale si estinse la famiglia, Luigi (v. sotto), Massimo e Roberto (v. azeglio), si segnalarono, di questa famiglia, il beato Aimone, della linea di Pietrino, nato nel 1397 o 1398, morto nel 1495; Giuseppe, fattosi gesuita col nome di Cesare, missionario in Cina, morto nel 1607; Niccolò, ambasciatore per Emanuele Filiberto nel 1562 a Ferrara; Giovanni Maria, vescovo di Saluzzo, morto nel 1581; Giovanni Anselmo, senatore, ambasciatore a Venezia sotto Carlo Emanuele I, che destinò per testamento il castello di Maresco ad uso dei poveri, inabili, di Savigliano, Genola e Lagnasco; Gaspare, morto nel 1732, gentiluomo della reggente Maria Cristina, generale al servizio dei duchi di Sassonia e re di Polonia Federico Augusto II e III; Francesco Gerolamo, generale di cavalleria, collare dell'Annunziata. Tra i più recenti, Cesare, nato il 10 febbraio 1763, morto a Genova il 26 novembre 1830, padre di Massimo, che visse ai tempi dell'invasione francese, dotato delle più alte virtù. Devoto al suo re fino al sacrificio, si offrì due volte come ostaggio per lui quando era esule in Sardegna. Dopo la restaurazione si dimostrò sempre fra i più ligi alle idee dell'antico regime.
Bibl.: C. Turletti, Storia di Savigliano corredata di documenti, III, Savigliano 1883-88; M. d'Azeglio, I miei ricordi, cap. I; E. d'Azeglio, Une famille piémontaise au moment de s'éteindre, Torino 1884; A. G. Tononi, Il marchese C. d'Azeglio, in La Rassegna nazionale, XVII (1884); A. Manno, Il patriziato subalpino, II, Torino 1890; E. Borbonese, Gli ultimi d'Azeglio, Saluzzo 1891; D. Battesti, Un patriote italien: M. d'Azeglio, Bourges 1913; A. Colombo, Carteggi e documenti diplomatici inediti di E. d'Azeglio, I, Torino 1920; N. Vaccalluzzo, M. d'Azeglio, Roma 1930.