Magistrato del Regno di Napoli (n. Lanciano 1565 - m. 1644), consigliere del Collaterale e del Supremo consiglio d'Italia, sotto Filippo II. Scrisse un Trattato dell'abbondanza (pubbl. 1638), ispirato con qualche moderazione al vigente rigido orientamento in materia di politica annonaria e compilò, sul modello del Codice giustinianeo, un corpo di leggi, al quale, nell'intento di ottenere la sanzione regia, dette il nome di Codice filippino (Ius regni neapolitani ex constitutionibus, capitulis, usibus, pragmaticis, 6 voll., 1605-43); l'opera conservò tuttavia carattere privato.