TARANTELLA
. Danza popolare dell'Italia meridionale, per tradizione divenuta caratteristica del popolo napoletano. Secondo l'etimologia parrebbe originaria di Taranto, o forse deriva il suo nome dalla tarantola, il cui morso, secondo una credenza popolare, produce una specie di furore bacchico che eccita alla danza. La tarantella era conosciuta fino dal sec. XIV. Affine al saltarello, con il quale in talune regioni si confonde, essa è di carattere vivacissimo in movimento di 3/8 o di 6/8. Come tutte le arie di danza in generale, anche la tarantella si canta con parole appropriate, mentre l'esecuzione strumentale è affidata a strumenti popolareschi, quali il mandolino, la chitarra, la fisarmonica, ecc. Il ritmo è marcato dai colpi di tamburello (piccolo tamburo a mano a una sola membrana, provvisto di sonagli metallici) suonato dagli stessi danzatori.
Le melodie originali di tarantella sono quasi tutte di modo minore e talvolta nei punti cadenzali presentano l'alterazione discendente del secondo grado, che è caratteristica di molti canti popolari napoletani:
Innumerevoli sono le imitazioni che i musicisti di ogni paese hanno fatto di questo genere di danza, stilizzandolo in forme artistiche per orchestra o per strumenti solisti e talvolta anche per canto. Così, ad es., quelle di F. Liszt, F. Chopin, M. A. Balakirev, G. Bazzini, J. Raff, D. Popper, B. Godard, F. Mendelssohn, G. Martucci, M. Castelnuovo-Tedesco, A. Casella, ecc.