tardezza
Il vocabolo è adoperato una sola volta nel Convivio, per indicare la lentezza di un movimento celeste, conforme a uno degl'impieghi del verbo tardare ' (v.) e dell'aggettivo ‛ tardo ' (v.): Il XIII 28 lo cielo di Saturno hae due proprietadi... l'una si è la tardezza del suo movimento per li dodici segni, ché ventinove anni e più, secondo le scritture de li astrologi, vuole di tempo lo suo cerchio. Per i rapporti fra D. e la sua fonte, Alfragano (Liber de aggregationibus scientiae stellarum, c. 17), cfr. Busnelli-Vandelli, ad locum.