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tardo antico

Dizionario di Storia (2011)
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tardo antico


tardoantico

Termine adoperato per indicare il periodo che dagli ultimi secoli di vita dell’impero romano giunge a comprendere anche la prima fase dei regni romano-barbarici in Occidente e dell’impero bizantino in Oriente. La percezione della presenza, nella storia imperiale romana, di elementi significativi di novità prima ancora delle invasioni barbariche affiora già nelle opere di storici del Settecento e dell’Ottocento (E. Gibbon; J. Burckhardt), ma a introdurre il concetto fu lo storico dell’arte A. Riegl, per spiegare le profonde differenze formali che cominciano a essere individuabili, in campo artistico, già a partire dal 3° secolo. Sin dalle sue prime definizioni, il concetto di t. viene messo in relazione non tanto con vicende politico-militari ben determinate, quanto con la diffusione di certi elementi culturali e di alcune innovazioni materiali: il discrimine tra antichità e tarda antichità è stato di conseguenza individuato, di volta in volta, in una serie articolata di fenomeni, tra cui l’abbandono delle concezioni figurative ellenistiche, il trionfo dell’idea della cristianità dell’impero, lo sviluppo di una burocrazia articolata, la nuova canonizzazione del diritto, l’affermazione del libro in forma di codice. Queste riflessioni hanno comportato una trasformazione radicale nel modo di intendere un lungo periodo, inteso non più come una progressiva decadenza culminante nei secoli «bui» del Medioevo, ma come un’epoca caratterizzata da morfologie e caratteristiche autonome e segnata da acquisizioni durevoli nella storia dell’Occidente. In quanto basata sulla penetrazione nella società romana di elementi culturali, la periodizzazione del t. non è univoca. Riegl faceva coincidere l’inizio del t. con l’età di Costantino; R. Bianchi Bandinelli individuava il momento di rottura con i canoni del passato nella prima età tetrarchica, pur riconoscendo le radici della nuova sensibilità già nel 3° sec.; molti storici contemporanei hanno proposto talvolta una periodizzazione più alta e dai confini molto ampi: l’inizio del t. viene fatto corrispondere con l’età di Commodo e dei Severi e la sua durata viene prolungata ben oltre il crollo dell’impero d’Occidente, fino ai secoli del pieno Medioevo. È stato così messo in discussione il valore periodizzante di eventi dal forte impatto simbolico – il crollo dell’impero d’Occidente – e si è avviata una revisione di quelle che parevano certezze storiografiche, come l’idea che il dominio longobardo costituisse una frattura nella storia d’Italia, ma al prezzo di una dilatazione eccessiva della nozione, che ha rischiato di venire a configurarsi come un contenitore indistinto. Di fronte a questa «esplosione di t.» (A. Giardina) si è avvertita perciò la necessità di recuperare i motivi essenziali che hanno portato alla teorizzazione del concetto, ossia l’individuazione di un periodo della storia romana caratterizzato dalla coesistenza di elementi propriamente «antichi» e di caratteri nuovi, che lo distinguono dall’epoca precedente e giustificano l’uso dell’aggettivo «tardo» su base non cronologica ma più propriamente qualitativa.

Si veda anche La fine del mondo antico

Vedi anche
Gaio Svetònio Tranquillo Svetònio (raro Suetònio) Tranquillo, Gaio (lat. C. Suetonius Tranquillus). - Erudito e biografo latino. Vissuto tra la seconda metà del I e la prima metà del II sec. d. C., fu funzionario imperiale; compose alcune opere tra cui due raccolte biografiche, il De viris inlustribus e il De vita Caesarum. ... Notitia dignitatum Scritto (propriamente Notitia dignitatum et administrationum omnium tam civilium quam militarium) databile intorno al 395 d.C., eccetto alcune parti da assegnare ai primi decenni del 5° sec., che illustra in due sezioni, per l’Impero Romano d’Oriente e per quello d’Occidente, i titoli e le competenze ... solido Moneta aurea del Basso Impero romano, che dal 325 in poi fu coniata della massa di 4,55 g (= 1/72 di libbra): si cercò in tal modo di dare al mondo romano una moneta stabile. Il solido ebbe corso soprattutto in Oriente, dove proseguì in età bizantina fino al 14° secolo. Nell’Alto Medioevo occidentale, ... fibula anatomia L’osso (detto anche perone) che assieme alla tibia costituisce lo scheletro della gamba. Ha corpo prismatico-triangolare, e quasi rettilineo. L’estremità superiore, detta testa della fibula, presenta una superficie articolare in rapporto con analoga faccetta del condilo esterno della tibia. ...
Categorie
  • STORIA MEDIEVALE in Storia
Tag
  • INVASIONI BARBARICHE
  • IMPERO BIZANTINO
  • IMPERO ROMANO
  • TETRARCHICA
  • BURCKHARDT
Altri risultati per tardo antico
  • tardoantico
    Enciclopedia on line
    Periodo della storia antica compreso all’incirca tra l’età dell’imperatore Commodo (180-192 d.C.) e il 7° sec., ben definibile sul piano delle manifestazioni della cultura, della società, della politica, dell’economia. Nella storiografia moderna l’interesse per il t. si è espresso soprattutto in quanto ...
  • TARDOANTICO
    Enciclopedia Italiana - V Appendice (1995)
    Andrea Giardina L'orientamento prevalente tra gli studiosi assegna al t. − l'ultimo periodo della storia romana − un'estensione temporale ampia dal regno dell'imperatore Commodo (180-92 d.C.) al 7° secolo. Nella storiografia moderna l'interesse per quest'epoca si è manifestato soprattutto come indagine ...
Vocabolario
tardo
tardo agg. [lat. tardus]. – 1. Lento, che avviene, agisce o opera in un tempo piuttosto lungo, eccessivo: procedere, alzarsi, spostarsi con movimenti t.; Solo e pensoso i più deserti campi Vo mesurando a passi tardi e lenti (Petrarca);...
tardo-bolscevico
tardo-bolscevico agg. (iron.) Che si attarda su posizioni di stampo bolscevico. ◆ Sembra sia riaffiorata l’idea tardo-bolscevica secondo cui non c’è sovranità (popolare) senza proprietà (pubblica) e conseguente monopolio nei servizi locali....
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