target therapy
<tàaġit tħèrëpi> locuz. sost. ingl., usata in it. al femm. – Terapia antineoplastica mirata su singoli bersagli molecolari (recettori, fattori di crescita, proteine, ecc.), che tende a contrastare l’azione delle molecole implicate nella trasmissione di segnali essenziali per la vita delle cellule tumorali. Bloccando i recettori specifici questo tipo di terapia è in grado di distruggere le cellule neoplastiche senza danneggiare troppo i tessuti circostanti. I farmaci più recenti utilizzati nella t. t. sono gli anticorpi monoclonali, molecole prodotte coltivando cellule nel cui nucleo è stato inserito, con tecniche di ingegneria genetica, un singolo gene che fa produrre grandi quantità di una molecola immunoglobulinica il cui bersaglio è una proteina esposta sulla superficie delle cellule tumorali. In questo modo, la maggior parte delle cellule normali è risparmiata dall’effetto citotossico, mentre le cellule tumorali sono eliminate. Purtroppo non esistono bersagli tumorali assolutamente specifici, per cui è colpito anche un certo numero di cellule normali appartenenti alla stessa linea di quelle tumorali. Una specificità decisamente superiore è ottenibile in casi in cui la lesione molecolare della cellula tumorale sia perfettamente identificata e possa essere contrastata da molecole inibitrici. È il caso di alcuni tumori del sangue o di organi solidi, per i quali sono state costruite in laboratorio piccole molecole che vanno a occupare punti critici della molecola alterata, impedendone così l'iperfunzione. Apprezzabili progressi terapeutici sono stati conseguiti con la t. t. nel caso della leucemia acuta promielocitica (introduzione dell’acido all-trans retinoico nella terapia), della leucemia linfoide acuta e della leucemia mieloide cronica Philadelphia positiva (impiego degli inibitori tirosinchinasici), in cui si punta alla remissione molecolare, ovvero alla scomparsa dell’alterazione molecolare conosciuta, identificabile con metodiche di biologia molecolare. Grazie alla comprensione del ruolo che determinate citochine infiammatorie hanno nella patogenesi delle malattie autoimmuni, la t. t. sta assumendo un ruolo sempre maggiore anche in quest'ambito. Particolare rilievo per i risultati ottenuti è stato attribuito ai protocolli contro il TNF-α (Tumor necrosis factor α) in corso di artrite reumatoide.