• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

TARÌ

di Giuseppe Castellani - Enciclopedia Italiana (1937)
  • Condividi

TARÌ (Tareno)

Giuseppe Castellani

Nome di una moneta aurea di origine araba, di etimologia incerta: M. Amari lo ritiene derivato da una pronunzia speciale del plurale (dirāhim) della voce araba dirhem. I califfi Fatimiti di Sicilia (913-1072) emisero abbondantemente queste monete corrispondenti a un quarto del dīnār d'oro arabo e dette perciò quartigli (v. rubā'ī; quartiglio). Le fecero coniare in seguito i principi normanni di Amalfi e di Salerno, cambiando leggermente il tipo puramente arabo e introducendovi qualche lettera latina e anche la croce e come queste ne coniarono in seguito i monarchi normanni e gl'imperatori e re della casa sveva. Il prevalere dell'argento nella circolazione diede origine al tarì d'argento che appare coi re aragonesi nella Sicilia come unità della nuova monetazione. Nei rapporti con la terraferma il tarì si ragguagliava a due carlini e con l'andare del tempo il doppio carlino del regno di Napoli finì col prendere anch'esso il nome di tarì. Da qui poi avvenne il passaggio della denominazione al sistema monetario dell'ordine di S. Giovanni di Gerusalemme a Malta.

Bibl.: E. Martinori, La moneta ecc., Roma 1915, s. v.; G. Sambon, Repertorio generale, ecc., Parigi 1912, nn. 778-823 e passim.

Vedi anche
augustale numismatica Moneta d’oro fatta coniare nel 1231 nelle zecche di Brindisi e di Messina dall’imperatore Federico II; multiplo del tarì d’oro arabo-normanno, in seguito ragguagliata a 1 fiorino e 1/4 di Firenze; porta al dritto il busto del sovrano coronato d’alloro con la dicitura Cesar Aug. Imp. Rom., ... Caràcciolo, Domenico, marchese di Villamaina Caràcciolo, Domenico, marchese di Villamaina. - Diplomatico e uomo di stato (Malpartida de la Serena, Spagna, 1715 - Napoli 1789); rappresentò il governo napoletano a Torino (1754-64), a Londra (1764-71) e a Parigi (1771-81), dove fu molto apprezzato nei circoli più brillanti dell'illuminismo francese. ... dirham Moneta d’argento diffusa nel Medioevo presso i popoli musulmani, equivalente a 10 o 12 dīnār. Nel Medioevo musulmano esisteva anche un dirham come unità di massa, del valore legale di 3,148 g. Attualmente è il nome di una moneta divisionale irachena e di unità monetarie del Marocco e degli Emirati Arabi ... Federico I d'Aragona re di Napoli Federico I d'Aragona re di Napoli. - Secondogenito (n. 1451 circa - m. Tours 1504) di Ferdinando I, dopo una lunga residenza in Francia, tornato in patria nel 1482, rifiutò la corona offertagli durante la Congiura dei baroni. Dopo la morte prematura del nipote Ferdinando II (1496) salì al trono. Ma stremato ...
Altri risultati per TARÌ
  • tarì
    Enciclopedia on line
    tarì Moneta aurea di origine araba. Intorno al Mille i califfi fatimiti di Sicilia emisero una gran quantità di t., ognuno corrispondente a un quarto del dīnār d’oro arabo e perciò detto quartiglio. Furono poi coniati dai principi normanni di Amalfi e di Salerno. Con i re aragonesi apparve in Sicilia ...
Vocabolario
tarì
tari tarì s. m. [prob. dall’arabo ṭarīy «fresco, recente», e quindi «appena coniato»]. – 1. Nome di una moneta aurea di origine araba coniata dai califfi fatimiti di Sicilia e dai principi normanni di Amalfi e di Salerno; t. d’argento,...
tari
tari (o tèri) s. m. [dall’indostano]. – Nome indiano di un albero indomalese (Caesalpinia digyna), e dei suoi legumi (detti in commercio dividivi indiani), che sono adoperati quale materiale da concia essendo molto ricchi di tannino.
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali