TARQUINIENSES
Il popolo della città di Tarquinia, personificato dall'eroe eponimo Tarconte (v. vol. vii, p. 618) (Avle Tarchun), il mitico fondatore assurto tardi al ruolo di divinità protettrice. Ne abbiamo una rappresentazione, su podio con didascalia T., all'estremità destra del frammento di rilievo marmoreo del I sec. d. C. rinvenuto a Cerveteri e conservato nel Museo già Lateranense, con personificazioni dei Vetulonenses, Vulcentani, T.; Tarchun è presentato come un sacerdote barbato con tunica e toga che vela il capo; tiene nella mano sinistra l'attributo del rotolo scrittorio (forse i "libri tagetici"). Il popolo di Tarquinia è documentato come T. Foedeber(ati) nell'ultima linea di un'iscrizione abrasa, su cippo marmoreo del III sec. d. C. rinvenuto dal Romanelli nell'Ara della Regina, a Tarquinia.
Bibl.: Per il rilievo di Caere: M. Pallottino, Uno specchio di Tuscania e la leggenda etrusca di Tarchon, in Rend. Lincei, 1930, p. 66 s. (con bibl. prec. alla nota i); id., Tarquinia, in Mon. Ant. Lincei, XXXVI, 1937, c. 236. Per il cippo di Tarquinia: P. Romanelli, in Not. Scavi, 1948, p. 267; P. Veyne, Foederati: Tarquinies, Camerinum, Capène, in Latomus, XIX, 3, 1960, pp. 429-436.