TASCHE
. La festa in occasione dei comizî per l'elezione dei magistrati della repubblica lucchese, chiamata comunemente delle Tasche, dalle borse o tasche che servivano a ricevere i voti, dava luogo a concerti e spettacoli musicali composti per l'occasione quasi sempre da poeti e musicisti lucchesi. Si hanno notizie, fin dal 1604, dei programmi di musica. Nel 1636 vennero eseguite composizioni di Valerio Guami. In seguito si fecero le Tasche con cerimoniale più solenne ed esecuzione di Cantate divise ed eseguite in tre giornate, su libretti anche di argomento diverso, ma dal 1687 in poi si cominciò generalmente a rappresentare un unico dramma, sebbene musicato da diversi compositori e anctira in tre giornate. I libretti delle Tasche venivano stampati con molta cura.
Si può vedere un libretto del Seicento, Gl'avanzi fortunati del mondo naufragante (Lucca, presso Iacinto Paci e C., 1660): esso presenta una copertina a caratteri romani, con cornice ornamentale, avente in fondo una stampa incisa sul legno e raffigurante un vaso di fiori. La impaginazione interna è fatta con un'incorniciatura che racchiude l'intera facciata, composta di motivi di una qualche eleganza che, senza essere legati uno con l'altro, si alternano. Si ha l'impressione che siano incisioni in metallo, le quali, in diversi segmenti, vengono a formare l'intera cornice. Nelle pagine interne vi sono testate, iniziali e finali. Il titolo de La costanza nell'amore della Patria (Lucca, per Domenico Ciuffetti, 28 novembre 1708), inquadrato sul frontespizio in semplice cornice, ha in basso un rame inciso raffigurante la Giustizia. Nell'interno vi sono fregi e lettere iniziali ornate e, per di più, l'impaginatura si presenta con carattere unitario, essendo incorniciata con lo stesso motivo della copertina. Vi è inoltre un finale inciso in rame, sotto il riassunto che precede il testo, eseguito con franchezza, e assai gustoso.
L'orchestra del Settecento è composta di otto violini di fila e il primo nel mezzo, di due oboi, due corni, viole, violoncelli, contrabbassi e cembalo. Fra gli esecutori troviamo i due Boccherini padre e figlio. Composero per le Tasche gli avi di Giacomo Puccini: Giacomo (1712-1781) e il figlio di lui, Antonio (1747-1832).
Roma liberata dalla Signoria de' Re venne rappresentata nei primi tre giorni del dicembre 1760. La musica della prima giornata fu scritta da Zamparelli Dionigi, quella della seconda da Giacomo Puccini, e la terza da Antonio Pasquale Soffi. Autore del libretto, edito da Giuseppe Rocchi, è Giambattista Montecatini, patrizio lucchese. Ogni giornata è divisa in due parti. Nella Biblioteca dell'Istituto musicale Pacini di Lucca si conserva lo spartito della seconda giornata composta dal Puccini. L'impianto della prima parte procede nel seguente ordine schematico: Sinfonia avanti - recitativo - aria - recitativo - aria - recitativo - coro. L'accompagnamento del recitativo viene affidato, senza interruzione, al basso. Le arie sono adorne di fioriture. L'introduzione strumentale dell'orchestra all'aria è ordinariamente molto lunga.
Nella letteratura delle Tasche deve essere segnalata l'introduzione alla terza giornata di Roma liberata dalla congiura di Catilina di Giacomo Puccini. È un preludio monotematico fugato nello schema A − A′ − A″. Pur nella sua brevità c'è forza musicale, drasticità, organizzazione. La sinfonia del Marco Manlio Capitolino di Antonio Puccini, in stile accompagnato, si trova completamente agli antipodi dell'itroduzione (polifonica) di Giacomo: tutta rapida, senza la parentesi lenta del centro tipica della forma italiana, essa presenta un tema principale imperativo, un secondo tema in contrasto, più calmo, con un temino collaterale, e le riprese. Il lavoro è del 1777. Vi si scorge lo stile del tempo di Mozart, quella vena di polla, la melodia limpida e ridente, il leggiero ordito dello strumentale, un'armonica proporzione del tutto. Fra le arie del Marco Manlio Capitolino, quella di Servilio, S'è di pietà nemico, nello schema A − B − A, si distende ampiamente e reca una prima idea molto bella e tipicamente figlia del tempo.
La fine della serenissima repubblica fece tramontare per sempre la funzione delle Tasche. Ciò avvenne nel 1799, dopo oltre tre secoli e mezzo di vita.
Bibl.: L. Nerici, Storia della musica in Lucca, Lucca 1880; A. Pellegrini, Spettacoli musicali lucchesi nei secoli XVII-XIX, Lucca 1914; U. Rolandi, Spettacoli musicali per la funzione delle "Tasche" in Lucca, in Boll. bibliografico musicale, 1932; A. Bonaccorsi, Spettacoli musicali lucchesi: Le Tasche, in Bollettino storico lucchese, 1935.