tatonnement
tâtonnement Tentativi e conseguenti aggiustamenti, secondo la teorizzazione walrasiana, capaci di portare un sistema economico all’equilibrio, ossia all’incontro tra domanda e offerta.
Il termine venne utilizzato da M.-E.-L. Walras (➔) nel suo trattato principale Éléments d’économie politique pure (1874), un’opera fondamentale dell’economia di scuola marginalista e neoclassica. Il sistema di Walras (detto ‘di equilibrio economico generale’), con una impostazione poi seguita e sviluppata da V. Pareto (➔), rappresenta la più ardita e coerente rappresentazione di un’economia, costituita da una molteplicità di mercati tra loro interrelati. Obiettivo di fondo è quello di poter dimostrare in rigorosa forma matematica che un sistema basato su scambi volontari da parte di individui dotati di perfetta informazione, autointeressati e razionali, conduce a un equilibrio ‘generale’, inteso come una situazione di mutua compatibilità tra le azioni degli agenti che compongono il sistema medesimo. Walras svolse il compito in forme rudimentali, segnando, tuttavia, una strada destinata a dare copiosi frutti, così che la ricerca dell’esistenza, dell’unicità e delle proprietà dell’equilibrio generale walrasiano rappresentano un capitolo fondamentale dell’economia politica. Quello walrasiano è un sistema di concorrenza perfetta nel quale i dati sono le funzioni obiettivo degli agenti (consumatori e imprenditori-produttori), le loro dotazioni iniziali di risorse, i gusti dei consumatori e le tecnologie esistenti. L’equilibrio generale concorrenziale walrasiano comporta che gli agenti, massimizzando le proprie funzioni di utilità e di profitto, siano in condizione di scambiare effettivamente le quantità di merci e servizi che assicurano tale risultato, realizzando al tempo stesso l’eguaglianza tra domanda e offerta su ciascun mercato e il massimo benessere sociale.
Il funzionamento di tale schema è basato su una forma di mercato d’asta dove l’equilibrio tra domanda e offerta viene ottenuto attraverso un processo di t., ossia di tentativi e di conseguenti aggiustamenti capaci, appunto, di portare all’equilibrio, ossia all’incontro tra domanda e offerta. Gli agenti rispondono, secondo Walras, ai ‘prix criés au hazard’ dal banditore d’asta, determinando le quantità offerte e domandate della merce. Accadrà generalmente che al prezzo gridato a caso dal banditore non corrisponderà l’eguaglianza tra domanda e offerta. Starà allora al banditore modificarlo al rialzo se vi è eccesso di domanda e viceversa al ribasso se vi è eccesso di offerta: e ciò su tutti i mercati finché l’equilibrio non sia raggiunto. Secondo l’impostazione di Walras, gli scambi effettivi in economia avvengono solo, come nel caso appunto di un’asta, allorché l’equilibrio è raggiunto mentre l’intero processo di t. conserva valore e importante funzione virtuale.
L’interesse e il fascino di questa impostazione risiedono nella sua capacità di esprimere il funzionamento della cosiddetta ‘mano invisibile’ del mercato, secondo la celebre metafora risalente ad A. Smith (➔), con la quale si allude anche alle proprietà di ottimalità individuale e sociale degli equilibri concorrenziali, tema poi sviluppato anche da Pareto e dagli economisti successivi.
I limiti dello schema walrasiano sono stati spesso evidenziati e hanno dato luogo a diversi sviluppi dell’analisi economica teorica e applicata. Essi sono così riassumibili: l’assenza di analisi di processi dinamici reali e l’esclusiva impostazione statica; il concetto di agente economico rappresentativo come price taker, che non ha (né può avere) influenza alcuna sulla formazione del prezzo; l’assenza di forme di vischiosità dei prezzi che comporta il raggiungimento eventuale degli equilibri economici attraverso modificazioni dei livelli di produzione e di consumo (quantity rationing; ➔ anche disequilibrio macroeconomico; disequilibrio microeconomico; razionamento), anziché attraverso cambiamenti di prezzo; l’ipotesi di perfetta informazione. Dalle indagini in queste direzioni nasce la teoria economica dell’informazione e la vasta gamma dei modelli economici non-walrasiani, nei quali il funzionamento dei mercati è concepito diversamente, anche se possono permanere meccanismi basati su forme di tâtonnement.