TATRA (A. T. 11-12; 51-5z; 59-60)
Zona dei Carpazî occidentali, compresa fra i Beschidi settentrionali e occidentali, che per i suoi caratteri si differenzia nettamente dalle altre unità orografiche della catena. Di solito, si fa corrispondere a quel gruppo più propriamente detto Alti Tatra, in opposizione al meno esteso gruppo dei Piccoli Tatra, che lo continua, anche topograficamente, oltre il corso del Váh. Gli Alti Tatra descrivono col loro crinale un arco di cerchio aperto verso settentrione, e delimitato da ogni parte da depressioni: il Podhale (alta valle del Dunajec) a N., lo Spisz (valle del Poprad) a E., il Liptov (valle del Váh) a S. e l'Orava ad O. Le due prime volgono a N., mandando le loro acque alla Vistola, e quindi al Baltico; le seconde a S., verso il Danubio, e sono tributarie perciò del Mar Nero: ma la linea di displuvio non corrisponde al cimale, allo stesso modo che le massime altezze (Gerlach 2663 m., Lodovy 2630 m.) non si trovano su questo, ma su creste diramantisi dai lati della catena centrale. I Bassi Tatra (Nízké Tatry) sono compresi tra i corsi del Váh e dello Hron, che, mentre si saldano ad E. nel nodo del Králova hola (1943), divergono l'uno dall'altro ad O., dove il gruppo si continua nei Bassi Tatra. La loro massima altezza supera di poco i 2000 m. (Ďumbier, 2045). I Bassi Tatra sono tutti chiusi in territorio slovacco, gli Alti Tatra rientrano in parte entro i confini della Polonia.
Sebbene non molto elevati, i Tatra hanno, a differenza dal resto dei Carpazî, tutti i caratteri dell'alta montagna (pareti ripide e scoscese, valli profonde, cime aguzze, cordoni morenici, laghi alpini, ecc.); morfologia che è da porre in rapporto, oltre che con la costituzione litologica del massiccio (prevalenza di rocce resistenti), soprattutto col modellamento glaciale della grande espansione neozoica, e con i processi di ringiovanimento che l'accompagnarono. Ghiacciai mancano, invece, oggi, e rari sono anche i campi di neve, data la distribuzione invernale delle precipitazioni, che qui non favorisce, come nelle Alpi, l'accumulo delle nevi, ma tende, anzi, alla loro distruzione.
Il nucleo granitico-gneissico degli Alti Tatra è fronteggiato, verso N. da fasce di terreni meno antichi, che rappresentano il carreggiamento, operatosi da S. a N., degli strati sedimentarî calcarei, costituenti un tempo il mantello del massiccio stesso. Analogamente, nei Bassi Tatra, la zona assiale granitica è preceduta pur essa da una fascia di calcari - con ampio sviluppo di fenomeni carsici - che s'alza precipite sul fondo valle del Váh; ma il modellamento glaciale, meno intenso, vi ha conservato le alte superficie tondeggianti che ne caratterizzano il paesaggio lungo il cimale. E soprattutto vi ha permesso la formazione dei tipici laghetti di circo, disposti in serie digradanti lungo una stessa valle, su gradini rocciosi che però non sempre sono coperti da specchi d'acqua - successione da porre in rapporto, oltre che col modellamento glaciale, coi movimenti, di regola positivi, subiti dal massiccio durante la glaciazione stessa - che formano una delle principali attrattive degli Alti Tatra.
Nonostante la loro facile transitabilità (il reticolo fluviale è dei più densi, e ricalca in sostanza le linee della tettonica), specie da E. ad O., i Tatra rappresentano una delle regioni meno densamente abitate, fra quelle montuose dell'Europa media. L'attività pastorale vi è in declino (eccezion fatta per lo Spisz); sempre più notevole, invece, lo sviluppo del turismo. e conseguentemente quello dell'industria alberghiera.
Bibl.: I. Partsch, Die Hohe Tatra zur Eiszeit, Lipsia 1923; E. Romer, The Ice age in Tatra mountains, Cracovia 1930.