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TAUMACI

di Doro LEVI - Enciclopedia Italiana (1937)
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TAUMACI (Θαυμακοί, Thaumăci)

Doro LEVI

Antica città tessalica deh'Acaia Ftiotide, ubicata presso l'odierna località di Domoko, sull'importante passo che sbocca attraverso alle montagne dell'Otri nella pianura tessalica: la sua posizione, strategicamente forte e panoramicamente incantevole, come ha determinato la sua importanza nelle vicende storiche della Grecia, ha suggerito l'etimologia popolare del suo nome, riferita da Livio, dalla meraviglia (gr. ϑαῦμα) che coglie il viaggiatore. Sul colle sovrastante il passo, alto circa 600 m., sono conservati cospicui resti della sua cinta fortificata, con muri a grossi blocchi parallelopipedi, della fine circa del sec. III a. C. Anche nella tradizione scritta Taumaci è ricordata frequentemente solo a partire dalla seconda guerra macedonica, quando, passata l'Etolia di nuovo dalla parte di Attalo e dei Romani, nel 199 a. C., Filippo invano l'assediò, essendo tempestivamente accorsi in suo aiuto i contingenti degli Etoli; fu quindi Taumaci nell'anno seguente il centro di operazioni dell'esercito etolico per le sue scorrerie e devastazioni nella Tessaglia meridionale. Per sua disgrazia nel 191 a. C. rimase unita agli Etoli e ad Antioco contro i Romani; e, avendo osato sbarrare la strada da Proerna a Lamia al console romano M. Acilio Glabrione, questi, approfittando di un'incauta uscita dei cittadini dalle mura di cinta, occupò la città indifesa. Nel 189 a. C. probabilmente fu unita, come il resto dell'Acaia, alla Tessaglia.

Bibl.: N. Georgiádes, Θεσσαλία, Vólos 1894, p. 214 segg.; A. Philippson, Thessalien u. Epirus, Berlino 1897, p. 61 segg.; Fr. Stählin, Das hell. Thessalien, Stoccarda 1924, p. 155 segg.; id., in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., V A, colonna 1331 segg.

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