TAVERNA
. Antica e nobile famiglia milanese, di cui le prime memorie risalgono al sec. XII (1104): doveva possedere beni nel Lodigiano, e aveva il suo centro in Milano, a porta Vercellina. La discendenza documentariamente accertata risale ai primi del secolo XIII, ma nel XII già i Taverna appaiono largamente rappresentati nella storia milanese. Seguendo le fortune viscontee, salì gradatamente la scala degli onori e degli uffici, raggiungendo l'apogeo con Francesco (vedi appresso), ma rimanendo sempre ascritta solo al patriziato milanese. Fu solamente nella seconda metà del sec. XVI che la famiglia acquistò titoli e giurisdizioni feudali, cioè la contea di Landriano (1536), le signorie di Cervesina e S. Gaudenzio (1536), di Cavagneria (1595, per acquisto dall'Ospedale Maggiore di Milano), di Olevano, di Civalegna (1636) e la consignoria di Zibido al Lambro (pure per acquisto). Oltre a Francesco di questa famiglia vanno ricordati Lodovico (1566-1618), che fu, fra le altre cariche, provveditore generale della milizia di S. M. Cattolica; Ferdinando (1563-1619), cardinale e vescovo di Novara; Giuseppe (1754-1833), presidente del corpo legislativo del Regno Italico; Carlo (1817-1871), senatore del regno nel 1860; Paolo, fondatore dell'Istituto per i sordomuti poveri di campagna in Milano; Rinaldo (1839-1913), generale, senatore del regno e presidente della Croce Rossa Italiana.
La famiglia, che è tuttora rappresentata, porta come stemma: inquartato, nel 1° bandato di nero e di argento; nel 2° e 3° d'azzurro a un cane d'argento collarinato d'oro, seduto sopra un cuscino d'argento sostenuto da uno zoccolo dello stesso e movente dalla punta dello scudo verso sinistra: il cane fissante una stella d'oro di 8 raggi posta nel canton destro del capo; nel 4° bandato di argento e di nero.