Tebaldo (Teobaldo) da Gubbio
Vescovo di Gubbio (è il secondo con questo nome), successore immediato di s. Ubaldo. Il suo governo episcopale, sulla cui cronologia e durata i pareri sono discordi, sembra si debba collocare negli anni 1160-1163 (Pesci).
È certo che, dopo quello eugubino, T. occupò il seggio vescovile di Zara; l'opinione che egli si sia ritirato per tornare al priorato di Fonte Avellana, già da lui tenuto durante l'episcopato di Ubaldo, è infondata, essendo frutto di un'errata identificazione con un priore avellanese dallo stesso nome di cui si hanno attestazioni contemporanee.
Discepolo affezionato di s. Ubaldo, è noto soprattutto per la Vita che ne scrisse, dedicandola a Federico Barbarossa. Anche in questa sede egli va ricordato per questo motivo: a lui, come al più autorevole agiografo del santo eugubino, probabilmente risale l'accenno al colle eletto dal beato Ubaldo (il Monte Ingino soprastante Gubbio, dove si trovava l'oratorio di San Gervasio prediletto dal santo, e dove la salma di lui fu traslata nel 1194) inserito da D. per indicare il fiume Chiascio nella descrizione della patria di Francesco d'Assisi (Pd XI 44).
Bibl. - Oltre ai grandi manuali di cronotassi vescovile (F. Ughelli, Italia sacra, I, Venezia 1717², 638-639; G. Cappelletti, Le chiese d'Italia, V, ibid. 1844, 456-459; P.B. Gams, Series episcoporum, Ratisbona 1873-1886, 699) si vedano: L. Iacobilli, Vite de' santi e beati dell'Umbria, I, Foligno 1647, 646-649; M. Sarti, De episcopis eugubinis, Pesaro 1755, 108; U. Pesci, I vescovi di Gubbio, in " Archivio per la Storia ecclesiastica dell'Umbria " IV (1917-19) 533-534. La " vita " di s. Ubaldo, contenuta in un fascicolo pergamenaceo duecentesco rilegato col primo volume delle Riformanze comunali eugubine, fu pubblicata e volgarizzata dall'Olivieri (Perugia 1623), dal Reposati (Loreto 1760) e dal Ceccarelli (Gubbio 1894). Cfr. infine, in relazione al passo dantesco, tre Analecta umbra apparsi sul " Boll. Deputazione St. Patria Umbria " I (1895) 160; III (1897) 386; V (1899) 168.