tebano
Come sostantivo, a denotare il popolo t., ricorre in If XX 32 Drizza la testa... e vedi a cui / s'aperse a li occhi d'i Teban la terra, dove, sull'esempio del racconto di Stazio (Theb. VII 690-893), D. allude ad Anfiarao, uno dei sette re che assediarono Tebe, il quale, mentre combatteva, fu inghiottito dalla terra apertaglisi sotto il carro.
Analogamente in Pg XVIII 93 quale Ismeno già vide e Asopo / lungo di sé di notte furia e calca, / pur che i Teban di Bacco avesser uopo..., in cui la descrizione dei T., che correvano lungo le rive dei fiumi Ismeno e Asopo, per invocare il soccorso di Bacco (cfr. Stazio Theb. IX 434 ss.; Virgilio Buc. VI 82 ss.), è paragonata alla pena assegnata agli accidiosi.
Con il valore di aggettivo, compare in If XXX 2 Nel tempo che Iunone era crucciata / per Semelè contra 'l sangue tebano..., con allusione all'ira di Giunone contro Ino che aveva allevato Dioniso figlio di Giove e di Semele, e quindi contro tutti i Tebani (Ovid. Met. IV 512-562); ancora, in Cv III VIII 10 sì come dice Stazio poeta del tebano Edipo; e IV XXV 6 dice Stazio... nel primo de la Tebana Istoria. V. STAZIO, Publio Papinio.