tecnodipendenza
(teknodipendenza, tecno-dipendenza), s. f. Il non poter fare a meno delle tecnologie più recenti.
• L’idea di un periodo altrove, lontano, fuori, recuperando e coltivando la parte trascurata di noi, diremmo adesso che non ha più appeal. Siamo alla teknodipendenza. (Cristiano Gatti, Giornale, 1° agosto 2010, p. 15) • sebbene il mondo stia beatificando l’uomo che l’aveva «bit-ificato», qualcuno vede la Mela come il Male. Apple e il suo satanico appeal, fabbrica di sogni al silicio che spaccia per libertà una raffinatissima forma di tecnodipendenza. (Gabriele Bronzetti, Stampa, 13 ottobre 2011, p. 34, Società e Cultura) • secondo un’indagine di Booking, già nelle prime 24 ore di ferie fioccano le tipiche compulsioni da tecno-dipendenza. Le foto da pubblicare su Facebook (27% dei turisti con picchi al 37% fra 18 e 34 anni), le recensioni su TripAdvisor (25%), la playlist per la spiaggia su Spotify (13%) e, non così dulcis in fundo, le mail di lavoro (10%). D’altronde secondo l’ultimo Mobility Report di Ericsson nel 2017 il traffico sulle reti mobili è cresciuto del 70%. (Simone Cosimi, Repubblica, 5 agosto 2017, p. 21, Scienze).
- Composto dal confisso tecno- aggiunto al s. f. dipendenza.
- Già attestato nella Repubblica del 18 giugno 1996, p. 21.