teco
Ricorre per lo più nella Commedia; una sola occorrenza nelle Rime, due nel Fiore.
In parecchi casi esprime un rapporto di compagnia, con verbi di stato o di moto: Rime LXXII 2 Malinconia / ... disse: " Io voglio stare un poco teco " (in rima con seco e meco, vv. 3 e 7 [vedi, più oltre, Pg XXXIII 20]; cfr. X 60 mio figlio ov'è? e perché non è teco?, anche in rima con meco, e XV 32 Brunetto Latino un poco teco / ritorna 'ndietro, in rima con seco); Pg III 24, XIX 135 e XXIV 93 (con verbo di moto: venendo teco... a paro a paro); Fiore CLXXXIX 10, e CLXXXV 3, dove la preposizione è duplicata: l'un con teco in camera sia.
Talvolta questo rapporto è più complesso: Virgilio, rivolgendosi a Stazio, accenna a quello che Clïò teco lì [nella Tebaide] tasta (Pg XXII 58), intendendo che la " Musa della Storia [fu] invocata da Stazio... come consigliera e aiutatrice a tessere il racconto poetico, anzi come narratrice ella stessa: di qui la giustezza del teco " (Scartazzini-Vandelli); dello stesso tenore l'invocazione di D.: O diva Pegasëa che li 'ngegni / fai glorïosi e rendili longevi, / ed essi teco le cittadi e ' regni...: " cioè tu rendi longevi l'ingengni umani, e l'ingengni umani fanno insieme teco longeve le citadi e li rengni " (Buti, a Pd XVIII 84): lo si direbbe un rapporto di collaborazione, come quello espresso in Pd XXIV 63 'l verace stilo / ... del tuo caro frate / che mise teco Roma nel buon filo, dove si allude all'opera di evangelizzazione compiuta da s. Paolo e s. Pietro.
A Pg XXXIII 20 (io parlo teco, in rima con seco e meco) si può accostare il passo di XXVIII 138 né credo che 'l mio dir ti sia men caro, / se oltre promession teco si spazia, / se il mio discorso con te si allarga al di là di quanto avevo promesso.
Le altre due occorrenze esprimono un rapporto di reciprocità: If XXX 132 per poco che teco non mi risso, e Pg XXIII 116 Se tu riduci a mente / qual fosti meco, e qual io teco fui, sintetica rievocazione della lunga - e spesso turbolenta - consuetudine di un tempo fra D. e Forese (Benvenuto chiosa: " in patria nostra... convivendo tecum "). Si noti qui l'accostamento a meco.