tedesco
" Germanico ", " della Germania ". In Cv I VI 8 è infatti in parallelo con d'Italia: uno abituato di latino non distingue, s'elli è d'Italia, lo volgare [inghilese] da lo tedesco; né lo tedesco, lo volgare italico dal provenzale. Cfr. anche Cv I VII 13, If XVII 21, Pd VIII 66; e v. TEUTONICI.
È usato quale appellativo violentemente polemico contro Alberto I d'Asburgo in Pg VI 97, a indicare che la sua condotta non è consona a quella di un imperatore, che dovrebbe avere riguardo agl'interessi generali di tutto l'impero, ma si addice piuttosto a quella di un sovrano particolare della nazione germanica. Questa nel De vulg. Eloq. è individuata simbolicamente nell'esistenza di una curia regis Alamaniae (I XVIII 5) a cui si contrappone idealmente il regale solium (I XII 4) di Sicilia, punto di riferimento per l'esistenza di un'aula in cui si parli la lingua nazionale italiana, materialmente dispersa ma viva nelle sue membra.
Bibl. - G. Favati, Osservazioni sul " De Vulgari Eloquentia ", in " Annali delle Facoltà di Lettere e Filosofia e Magistero dell'Università di Cagliari " XXIX (1961-65) 151-213.