TEEN POP.
– Classificazione dei tecnopolimeri. Mercato e prospettive di sviluppo. Bibliografia
Il t. p., o teen music, è un genere che si rivolge prevalentemente ai giovanissimi fruitori di musica di età adolescenziale o preadolescenziale (i teenager, appunto). È uno stile realizzato da artisti altrettanto giovani e con un’immagine piacevole e accattivante, pensato e commercializzato dalla produzione e dal marketing dell’industria discografica proprio per fare presa tra i consumatori ‘in erba’. Di norma le caratteristiche di un brano di t. p. sono: orecchiabilità, piacevolezza nell’ascolto, durata contenuta (tre minuti circa), temi semplici che permettono una rapida identificazione tra pubblico e artista, un processo che si moltiplica e si amplifica grazie alla rete dei seguaci che amano la stessa star e la seguono con incondizionata ammirazione. Nei casi di maggior successo i teen idols, idoli di milioni di ragazzine e ragazzini, sono seguiti con una sorta di venerazione collettiva per cui la musica appare più come un accessorio, uno dei tanti utilizzati dai giovani divi per fare breccia tra i fans. Un fenomeno che si muove in parallelo con la grande diffusione della musica pop: dai Beatles fino alle boy bands o girl groups degli anni Ottanta-Novanta.
Gli idoli del teen pop. – Dagli inizi del Duemila è stata soprattutto la Walt Disney Company a creare le nuove star del t. p. grazie a Radio Disney e a Disney Channel. Network televisivo nato negli Stati Uniti con un palinsesto rivolto al pubblico dei bambini, dei ragazzi e delle famiglie, è stato un trampolino di lancio formidabile per personaggi come Hilary Duff, Lindsay Lohan, Selena Gomez e Miley Cyrus.
Tutte ragazze, tutte bellissime e in grado di proporsi su più fronti: attrici, cantanti e modelle al tempo stesso. Nonché imprenditrici a 360 gradi: dall’editoria alle linee di moda firmate dalle stesse dive il cui nome diventa marchio di fabbrica a prescindere dall’attività svolta.
Hilary Duff, nata in Texas nel 1987, è stata lanciata proprio da Disney Channel con la serie TV Lizzie McGuire. Testimonial (tra l’altro) della bambola Barbie, ha all’attivo cinque album.
Anche Selena Gomez è texana (n. 1992) e ha iniziato una sfavillante carriera come attrice nella serie televisiva The suite life of Zack and Cody (2006) per Disney Channel. È stata la voce di canzoni di successo contenute in altrettante colonne sonore pubblicate, a partire dal 2008, sempre dalla Disney. Nel 2009 l’artista ha cercato di affrancarsi dal ‘recinto dorato’ della compagnia statunitense e ha fondato la sua band, Selena Gomez & The Scene, con cui ha realizzato tre album, tra il 2009 e il 2011, che si sono imposti ai vertici delle rispettive edizioni del Teen choice award, il premio televisivo ideato dal canale Fox e dedicato al pubblico dei più giovani.
Miley Cyrus (n. 1992) ha seguito lo stesso percorso e si è imposta con Hanna Montana, sitcom di Disney, in cui dal 2006 al 2009 ha interpretato la parte di una teenager americana dalla vita apparentemente normale che di notte si trasforma in una popstar mondiale. Sono seguite due colonne sonore cantate dalla diva ragazzina che hanno ottenuto uno straordinario successo. Cyrus, che secondo la rivista «Forbes» avrebbe un patrimonio di 36 milioni di dollari, ha optato per una immagine molto più dura, sexy e trasgressiva e un pop meno edulcorato che nel passato. Prova ne sia Bangerz, il suo album del 2010. La cantante è anche l’unica del gruppo delle Disney stars ad aver privilegiato la musica rispetto alla TV o al cinema.
Di bell’aspetto, giovani all’epoca dell’esordio, e molto spendibili come boy band per la particolarità di essere tre fratelli, i Jonas Brothers (Kevin, n. 1987, Joe, n. 1989, Nick, n. 1992) sono nati nel North Carolina. Da bambini hanno debuttato a Broadway e nel 2006 so no approdati alla Disney.
Qui tra un jingle, un passaggio alla radio di ‘scuderia’, un video e una colonna sonora sono arrivati a cantare nel 2007 alla Casa Bianca. Dopo un po’ di cinema, molta TV e quattro dischi, nel 2013 il progetto è stato interrotto.
Ancora in attività sono invece i Tokio Hotel, tedeschi di Amburgo, quartetto che si è formato nel 2001, i più crepuscolari e oscuri tra le teen bands che, a cavallo tra il 2005 e il 2006, hanno toccato l’apice della notorietà. Il loro ultimo album, ottavo in studio, è stato pubblicato nel 2014 e s’intitola King of suburbia.
Arriva invece dal Canada Justin Bieber (n. 1994), uno degli idoli adolescenziali per eccellenza del terzo millennio. Scoperto su YouTube dal manager Scooter Braun, ha debuttato nel 2009 con l’EP (Extended Play) My world, seguito l’anno dopo dall’album My World 2.0, disco di platino negli Stati Uniti. Tutto è t. p. in Bieber: la voce gradevole, i testi che parlano d’amo re, la melodia estremamente orecchiabile dei pezzi, il look, la faccia pulita e una ex fidanzata famosa come lui: Selena Gomez. Nel tempo il bravo ragazzo è diventato un giovane inquieto, ribelle, con una sequenza di procedimenti giudiziari a carico, ma continua a essere una delle star incontrastate del genere, nonostante il suo ultimo disco in studio – Believe – sia datato 2012.
Gli anglo-irlandesi One Direction sono esplosi nel 2010 grazie al talent show (v.) The X factor, versione britannica, nel quale si sono aggiudicati il terzo posto. La band, formata da Louis Tomlinson, Liam Payne, Harry Styles, Zayn Malik e Niall Horan, ha pubblicato tra il 2011 e il 2013 tre album che hanno raggiunto i vertici delle più importanti classifiche: amatissimi dal pubblico femminile delle adolescenti, e anche delle bambine, hanno venduto milioni di copie, ottenuto ogni genere di premio (anche quello di peggior gruppo che è stato loro assegnato dalla rivista inglese «New musical express») e registrato il tutto esaurito nel tour mondiale 2013-14.
Altro fenomeno di massa a metà tra t. p., TV e Disney, è quello di Violetta, telenovela argentina trasmessa tra il 2012 e il 2014 in 45 nazioni e interpretata da Martina Stoessel (n. 1997), cantante e attrice letteralmente venerata dalle giovanissime che la identificano totalmente con il personaggio: sei album all’attivo e una popolarità che va ben oltre la musica. Una fama alimentata da un marketing efficacissimo basato su libri, figurine, una rivista dedicata e ogni sorta di gadget.
Bibliografia: G. Gasperoni, L. Marconi, M. Santoro, La musica e gli adolescenti. Pratiche, gusti, educazione, Torino 2004; E. Baker, Loving the band, Milano 2013; M. Stoessel, Semplicemente Tini. Vi racconto la storia della mia vita, Firenze 2014.