TEGIANO (Tegianum)
Centro antico situato in cima a una collina nel Vallo di Diano, sulla riva sinistra del Tanagro. Apparteneva alla Lucania interna, e non se ne sa nulla anteriormente all'età romana.
Plinio (Nat. hist., iii, 15, 97), nell'elenco dei popoli lucani, menziona i Tergilani e, probabilmente, si riferisce a Tegianum: è forse una lezione errata per Tegianenses. Questo nome è accertato in alcune iscrizioni latine in cui è nominata la Res publica Tegianensium. Dall'epoca della guerra sociale fu municipium, in seguito trasformato in colonia da Nerone, e attribuito alla tribù Pomptina. Nella città non sono molto numerosi i resti di età romana: presso la Cattedrale è murata una colonna dal capitello figurato, simile a quelli del Tempio Italico di Paestum, e un altro dello stesso genere si conserva nel locale Museo Civico. Presso il Castello sono visibili avanzi delle mura preromane, poligonali. Ai piedi della collina è la località di S. Marco, dove è molto probabile sia il luogo della città romana. Infatti qui, oltre a un mosaico pavimentale, rinvenuto nella chiesa, esistono numerose stele funerarie, iscrizioni, e i resti di un ponte romano sul torrente Buco, affluente del Tanagro.
Bibl.: F. Lenormant, A travers l'Apulie et la Lucanie, II, Parigi 1883, p. 91; G. Racioppi, Storia dei popoli della Lucania e della Basilicata, I, Roma 1889, p. 366; Th. Mommsen, C.I.L., X, p. 33.