TELAMONE (Τελαμών, Telămon o Telămos)
Eroe greco, detto di solito figlio di Eaco e fratello di Peleo, padre di Aiace (Telamonio) e di Teucro. Il suo nome si collega con *τλάω, "sopporto", e significa "duro alle fatiche e alla lotta". Bandito dal padre per aver ucciso un fratellastro, venne nell'Isola di Salamina, ove sposò la figlia del re e successe a questo nel trono. Partecipò alla caccia del cinghiale Calidonio e, come fedele compagno di Ercole, alla spedizione degli Argonauti e alle lotte contro le Amazzoni e contro il perfido re di Troia Laomedonte, che venne ucciso. T. ebbe allora in sposa Esione, che gli avrebbe generato Teucro. Quando questi ritornò da Troia senza il grande Aiace, il padre lo cacciò rimproverandogli di non avere assistito il fratello e Teucro migrò a Cipro. La leggenda di T., come quella dei suoi figli, offrì materia a molte rappresentazioni delle arti figurative e a parecchi tragici greci, fra essi Eschilo e Sofocle, e latini, tra cui Livio Andronico ed Ennio. A Telamone si prestava culto in Egina e a Salamina; perciò alcuni lo credono una antichissima divinità umanizzata. Altri, considerando che il nome di T. era collegato a una diga in Egina e a varie altre località ed era oggetto di canti popolari, lo ritengono un potente principe miceneo, la cui memoria sarebbe sopravvissuta sino ai tempi classici. Altri infine lo considerano come ricavato dall'epiteto di Telamonio dato ad Aiace che forse in origine non era patronimico.
Bibl.: J. Schmidt, in W. H. Roscher, Lex. d. gr. n. röm. Myth, V, 1926-24, col. 215 seg.; L. Preller e C. Robert, Gr. Myth., II, Berlino 1921-1926, pp. 96, 550, 786; H. Lamert, in Pauly-Wissowa, Real-Enc., VA, col. 188; C. Robert, Gr. Heldensage, III, ii, Berlino 1923, p. 1043 segg.