TELE
Così è indicato l'eroe Telefo (v.) su uno specchio da Bomarzo, nell'Antiquarium di Berlino (Etr. Sp., tav. ccxxix), ove è rappresentata la sua guarigione ad opera di Achille (Achle), che sta piegato verso T. seduto e ferito alla coscia destra, su cui raschiando fa cadere la ruggine della lancia di Chirone. Dietro ad Achille si protende premuroso Agamennone (Achmemrum). L'antefatto iconografico remoto andrà ricercato nella pittura parietale (v. telefo) di Parrasio (Plin., Nat. hist., xxv, 42; xxxiv, 152; xxxv, 71).
La saga di Telefo era importante presso gli Etruschi, che si richiamavano ai suoi figli Tarchun e Tyrsenos.
Bibl.: G. A. Mansuelli, Gli specchi etruschi del Museo Civico di Bologna, in St. Etr., XV, 1941, p. 309; id., Gli specchi figurati etruschi, ibid., XIX, 1946, pp. 25; 99 ss.; id., Studi sugli specchi etruschi, IV, ibid., XX, 1947, p. 83. Per la fortuna del motivo: C. C. Van Essen, ibid., XIII, 1939, p. 497.