TELECINESI (dal gr. τῆλε "lontano" e κίνησις "movimento")
Termine proposto da Ch. Richet, e adottato nelle ricerche psichiche contemporanee, per designare i movimenti a distanza (senza contatto) di oggetti, osservati per lo più in presenza di speciali individui (medium). Si distingue dalla paracinesi, ossia da quei movimenti dei quali un contatto diretto non sembra sufficiente a render ragione. I fenomeni telecinetici furono studiati sin dai primi anni dell'indagine metapsichica, e si adottarono, per misurarli e controllarli, i più svariati metodi e apparecchi, a cominciare dalle ricerche di R. Hare e di W. Crookes fino a quelle di F. Grünewald, di W. Crawford o di H. Price. Nell'ambito della telecinesi rientra a rigore anche il fenomeno della levitazione.
In base alle osservazioni del Crawford, riprese poi da altri studiosi, si ritiene oggi da molti che i fenomeni telecinetici siano provocati da particolari emanazioni dei soggetti medianici ("fili fluidici", "raggi rigidi", "leve ectoplasmiche") e siano sostanzialmente riconducibili a quelli di ectoplasmia (v. ectoplasma; psichica, ricerca).