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telefono

Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)
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telefono


telèfono [Comp. di tele- e -fono] [ELT] Dispositivo che consente la trasmissione della voce e di suoni a un analogo dispositivo a distanza, a esso collegato per il tramite delle linee di una rete telefonica (→ telefonia), trasformando mediante una capsula microfonica (tipic., un piccolo microfono a carbone) i suoni in variazioni di una corrente elettrica (corrente telefonica), inviata al t. del-l'utente corrispondente, e trasformando di nuovo in suoni la corrente telefonica ricevuta dall'altro t., mediante un piccolo altoparlante elettromagnetico a lamina (ricevitore telefonico); la capsula microfonica e il ricevitore telefonico sono alloggiati in un apposito contenitore (microtelefono), in modo che la prima si trovi davanti alla bocca e il secondo sia appoggiato sull'orecchio (v. fig.); il microtelefono è collegato mediante un cavetto flessibile al resto dell'apparecchio, che contiene il dispositivo, a disco o a tastiera (oggi più frequente), per comporre il numero dell'utente desiderato (esso genera i corrispondenti segnali codificati), l'avvisatore acustico di chiamata e altri dispositivi ausiliari (di interruzione della linea, antidisturbo, ecc.). In relazione al tipo di impianto e di funzionamento delle varie apparecchiature si hanno: t. senza fili, detto anche t. radiomobile, lo stesso che radiotelefono, in quanto la linea telefonica è sostituita, in tutto o in parte, da un collegamento via radio, distinguibile in t. veicolare, installato su autoveicoli, trasportabile (a tracolla o a mano) e portatile, più compatto e leggero; t. senza filo (ingl. cordless), apparecchio telefonico composto di una base collegata alla normale rete di telecomunicazioni e di un apparecchio portatile provvisto di un radioricetrasmettitore a batterie (ricaricabili quando l'apparecchio è a riposo poggiato sulla base), per comunicare con un analogo dispositivo radio della base, con il quale si può comunicare spostandosi da quest'ultima per un raggio di almeno 50 m all'interno di un'abitazione e di almeno 200 all'esterno; t. (a) viva voce, apparecchio telefonico dotato, oltre al normale ricevitore a cornetta, di un ricevitore con altoparlante che consente di comunicare dall'interno di un ambiente (un locale, un autoveicolo o altri mezzi mobili se si tratta di un radiotelefono) senza alzare il microtelefono, e anche di far partecipare alla conversazione chi si trovi nello stesso ambiente; t. multifunzione, apparecchio dotato di funzioni accessorie quali la segreteria telefonica, la possibilità di funzionare come t. a viva voce, la segnalazione di messaggi in arrivo durante una comunicazione; t. (a) multifrequenza, apparecchio con il quale, grazie a un sistema di multiplazione per divisione di frequenza, sono possibili vari tipi di comunicazioni multiple su una stessa linea telefonica, come la conversazione con più d'una persona contemporaneamente o la commutazione delle chiamate da una linea a un'altra; t. cellulare, denomin. invalsa nel-l'uso per indicare il t. portatile, chiamato anche telefonino, o assolut. cellulare come s.m., che utilizza il sistema di trasmissione radio della telefonia cellulare (→ cellulare). ◆ [STF] L'invenzione del t. è generalm. attribuita ad A.G. Bell che nel 1876 ottenne, negli SUA, il brevetto relativo a un trasmettitore e ricevitore telefonico e presto realizzò le prime reti telefoniche, costituendo una potente società commerc., tuttora attiva. In precedenza numerosi erano stati i tentativi pratici per riprodurre a distanza suoni per mezzo di correnti elettriche; tra queste realizzazioni, peraltro non seguite da applicazioni rilevanti, è da ricordare in partic. quella di A. Meucci, emigrato negli SUA, sancita nel 1871 in una concessione, da parte della competenti autorità degli SUA, di un atto pubblico di protezione d'invenzione relativo a un trasmettitore e a un ricevitore telefonico (quest'ultimo identico a quello tuttora in uso), la prima del genere negli SUA.

Vedi anche
microtelefono Parte dell’apparecchio telefonico che contiene la capsula trasmittente (detta anche microfonica) e la capsula ricevente (detta anche telefonica). Le due capsule sono contenute in un sostegno, che si impugna con la mano, fatto in modo da mantenerle entrambe in posizione adatta rispetto all’orecchio e ... Alexander Graham Bell Bell ‹bèl›, Alexander Graham. - Fisiologo e studioso di tecnica telefonica (Edimburgo 1847 - Baddeck, Nuova Scozia, 1922), naturalizzato statunitense nel 1874. Nel 1872 era a Boston come prof. di fisiologia degli organi vocali. Il 6 febbr. 1876 presentò una domanda di brevetto per il telefono. Benché ... radioónda radioónda Onda elettromagnetica di frequenza compresa tra qualche Hz a ca. 1012 Hz, detta anche onda hertziana. Le frequenze superiori a 1GHz corrispondono alle microonde. Le radioonda possono essere generate per trovare impiego nelle telecomunicazioni; quelle emesse da corpi celesti (→ radiosorgente) ... multiplazione Nella tecnica, sistema che permette l’utilizzazione da parte di più utenti di una stessa apparecchiatura, strumento, o generica risorsa. ● Nelle telecomunicazioni, sistema che consente la trasmissione, praticamente simultanea, di due o più messaggi attraverso la stessa linea.
Categorie
  • ELETTRONICA in Ingegneria
  • STORIA DELLA FISICA in Fisica
Vocabolario
telèfono
telefono telèfono s. m. [comp. di tele- e -fono; il termine, di coniazione fr. (téléphone) ma con altro sign., solo nel 1885 acquista, con l’ingl. telephone, il sign. attuale]. – 1. a. Dispositivo che, trasformando le vibrazioni acustiche...
telèfio
telefio telèfio s. m. [dal gr. τηλέϕιον, lat. telephion, nome di una pianta non bene identificata]. – 1. Nome tosc. di un sedo, prob. della specie Sedum maximum (sinon. Sedum telephium ssp. maximum), comune su rupi e pietraie, soprattutto...
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