telematica
Neologismo di origine francese, nato verso la fine degli anni 1970 per identificare, con un acronimo, la sintesi di telecomunicazioni e informatica, sottolineando così quegli aspetti delle tecnologie dell’informazione in cui il trattamento dell’informazione stessa e il suo trasporto assumono ruoli complementari e inscindibili. Già a partire dalla fine del 20° sec. questa integrazione ha raggiunto un completo grado di maturazione, dimostrato dal largo impiego di unità di elaborazione sia come ‘apparecchiature terminali’ nella fornitura di servizi di telecomunicazioni, sia come ‘apparecchiature infrastrutturali’ al servizio delle ‘reti di telecomunicazione’, e cioè di quelle infrastrutture che rendono possibile il trasporto dell’informazione a distanza. In questo contesto per ‘sistema terminale’ s’intende una qualsiasi entità, fisica o logica, in grado di emettere e/o di ricevere informazioni. Esempi di coppie di sistemi terminali sono offerti da un apparecchio terminale per dati e un programma applicativo residente in un elaboratore in posizione remota, ovvero da due programmi applicativi interagenti in macchine di elaborazione tra loro distanti, ovvero da un programma applicativo che interroga un archivio remoto. La t. rappresenta quindi l’insieme di soluzioni che vengono adottate per porre in corrispondenza, mediante i mezzi di telecomunicazione, applicazioni residenti in sistemi di elaborazione remoti e collegati tra loro, e che consentono l’automazione di procedure, il controllo a distanza di processi produttivi, l’elaborazione a distanza di dati. Nato alla fine degli anni 1960, internet si è affermato come strumento telematico per eccellenza, mettendo in comunicazione le innumerevoli reti informatiche sorte in tutto il mondo. Ma il termine ha acquisito rilevanza anche a causa dello sviluppo di un vasto insieme di applicazioni e servizi, come, per es., il videotex (o videotel), il telefax, la posta elettronica (e-mail), il trasferimento di archivi, i servizi telematici, l’automazione delle procedure d’ufficio, il telecontrollo di processi produttivi, la tele-elaborazione, in cui è richiesto il colloquio a distanza tra apparecchiature in grado di memorizzare o elaborare l’informazione, ovvero tra queste ultime e gli operatori umani.