Telematica
Trasmissione a distanza di un'informazione strutturata e digitalizzata, effettuata tramite un segnale diffuso nello spazio o veicolato attraverso cavi e fibre ottiche, la t. si è diffusa negli anni Sessanta e Settanta, come modalità di collegamento tra i grandi elaboratori centrali dell'epoca (mainframe) e i videoterminali connessi in remoto.
Negli anni Ottanta le comunicazioni telematiche si sono ampliate sia nel settore delle reti globali sia in quello delle reti locali. Nel frattempo i computer erano entrati nella fase multimediale (v. multimediali, sistemi) divenendo in grado di visualizzare e trasmettere elementi più complessi (suoni e immagini) dei semplici caratteri testuali tipici dei videoterminali. L'unione di tutti questi aspetti offriva la possibilità di costituire una rete comune, teoricamente in grado di comunicare qualsiasi tipo di informazione. Dopo il superamento di alcuni ostacoli politici e tecnici, negli anni Novanta è stato dato avvio alla rete Internet, che ormai ha sostituito, nell'uso comune, il termine telematica.
L'incremento di flussi economici nella nuova piattaforma senza confini geografici ha fatto sì che in tutto il mondo si creassero alleanze strategiche tra i diversi mercati delle comunicazioni: produttori di computer, network televisivi, compagnie telefoniche, case cinematografiche ecc. I motivi di questa convergenza sono legati sia alla maggiore possibilità di adattamento a differenti applicazioni da parte della tecnologia digitale sia, più specificatamente, al fatto che la rete è una piattaforma che formalmente si presta a diverse modalità di diffusione dell'informazione: secondo una tipologia broadcast (da una sorgente a ricevitori sparsi in maniera diffusa), tipica di radio e televisione, oppure punto a punto, specifica della telefonia. Queste componenti strutturali hanno cambiato in pochi anni le finalità e le prospettive di Internet: nata in ambito militare, la rete negli anni Ottanta aveva velocemente mutato aspetto per diventare un'alternativa alla globalizzazione e una sorgente di libertà utopica, dove ognuno avrebbe potuto esprimere il proprio pensiero. Era il luogo privilegiato del public domain, dove le informazioni e i prodotti venivano messi gratuitamente a disposizione di tutti (non-profit), caratteristica della cultura informatica universitaria, che la generazione di utenti degli anni Settanta sperava di allargare ad altri patrimoni culturali.
Le iniziative cinematografiche legate a Internet, in particolare al mondo ipermediale Web, sono di carattere informativo e commerciale. Il nuovo quadro economico promette, da un lato, un abbattimento dei costi nel sistema produttivo e distributivo, con un conseguente sviluppo del cinema indipendente, e, dall'altro, annuncia una crescita di investimenti e un aumento delle joint ventures: fenomeno del resto tipico di tutta la new economy di rete. Il connubio cinema-Internet non consente ancora nuove forme di fruizione capaci di competere con il passato, e si mantiene per ora in uno stadio propagandistico, informativo e di supporto ai finanziamenti e alla distribuzione. Siti come quello di Videography o Next Wave Film, sono portali che mettono al corrente e aiutano i filmmakers sconosciuti offrendo loro diverse opportunità, sul piano sia realizzativo sia distributivo, soprattutto per film digitali e prodotti a basso costo. Iniziative parallele vengono rivolte a sceneggiatori, direttori della fotografia e attori per trovare agenti e registi. Negli Stati Uniti, sul versante non-profit, queste iniziative sono molto attive: per es. i cortometraggi, come quelli realizzati nelle prove d'esame delle scuole di cinema, offrono in questo modo una scelta molto più vasta del passato. Un esempio di battage pubblicitario di rete è stata l'impalcatura promozionale realizzata per il film The Blair witch project (1999; The Blair witch project ‒ Il mistero della strega di Blair) di Daniel Myrick ed Eduardo Sanchez, con la creazione di un sito dedicato alla scomparsa di tre giovani impegnati nella ricerca di una strega vissuta nei boschi del Maine. Insieme al sito, gli ideatori del progetto hanno documentato l'evento con news-groups, e-mail e varie risorse di rete, oltre a realizzare un documentario in stile amatoriale, strutturato in modo da far credere che fosse stato girato dai giovani scomparsi. Tutto era falso, ma fingeva di essere vero. Quando il film-verità è stato presentato al Sundance Film Festival era già popolare. Da qui l'acquisto di un grande distributore e il successo, che rappresenta il rapporto maggiore nella storia del cinema tra costi realizzativi (poche migliaia di dollari nella prima versione) e risposta del mercato (decine di milioni di dollari).
Anche i festival internazionali e la letteratura sul cinema hanno trovato una loro collocazione telematica, seppur ancora marginale rispetto alle istituzioni tradizionali. I siti ufficiali dei festival offrono documentazione aggiornata su eventi, news e immagini per la stampa, moduli d'iscrizione per candidare le proprie opere nelle rassegne, e altro; si tratta però di iniziative che coprono una piccola parte di un fenomeno storicamente basato sulla partecipazione reale e il contatto diretto tra critici, registi e case di produzione. Recentemente sono sorti alcuni festival, come il Festival international du film de l'Internet (FIFI), la cui estensione in rete è invece quasi esclusiva, e le cui opere in concorso sono presenti in rete o hanno carattere interattivo. Purtroppo non si assiste a un fenomeno innovativo, dal punto di vista artistico, e le opere appartengono più che altro al disegno animato di carattere pubblicitario televisivo. Gli artisti giapponesi, da questo punto di vista, sembrano essere più innovativi, realizzando mélanges tra soluzioni tecniche tipicamente di rete, come quelle realizzate con l'ambiente grafico Flash, e la pellicola.
L'immagine video viene visualizzata in rete mediante due tecniche: la prima è di download la seconda di streaming, entrambe vincolate a basse risoluzioni e frame ridotti (videoclip). Per download si intende lo scaricamento completo del file video sul proprio personal computer con formati differenti (per es. MPEG; per dettagli v. multimediali, sistemi: Storia e tecnica); solo al termine dell'operazione di download è possibile visualizzare il videoclip. La tecnica di streaming, invece, permette di vedere il videoclip mentre è in corso lo scaricamento, evitando lunghe attese: l'efficienza di questa tecnica, offerta da diverse società di piattaforme multimediali (la più diffusa è Real Video), dipende ancora dalla velocità di trasmissione e dalla robustezza del collegamento. Esistono inoltre altre soluzioni tecniche, legate all'animazione, che hanno creato mode stilistiche di grafica: le più note sono Flash e Shockwave, realizzate e commercializzate entrambe da Macromedia. I siti ufficiali dei film in distribuzione nelle sale vengono ormai realizzati con l'ausilio di queste tecniche.
Tutte le riviste cartacee d'informazione e di critica cinematografica possiedono ormai un loro sito: in Europa la cultura generale è però poco innovativa e la tendenza è quella di offrire in rete solo un indice dei contenuti e brevi stralci di articoli. Le riviste esclusivamente on-line propongono recensioni, in molti casi di scarsa qualità, e quelle con maggiore audience si concentrano su trailer e gadget di rete di basso contenuto culturale. Uno dei pochi casi di versione telematica originale è quello dei "Cahiers du cinéma" che propone un sito, molto curato nella grafica, completamente dedicato all'informazione critica sullo scenario dell'immagine in rete e agli artisti di videoarte che usano Internet come vetrina delle loro esposizioni. La rete si rivela un utile e veloce strumento per quanto concerne la ricerca di informazioni su cast, credits, trame di film, filmografia di registi e attori ecc. Una delle prime istituzioni, risalente ancora agli anni Ottanta e precedente alla formazione del mondo Web, è stato l'IMDb (Internet Movie Database), la cui nascita era avvenuta ancora in una rete foriera di libertà, vista come territorio privo di frontiere e patrimonio di proprietà comune. L'intuizione dei creatori del dizionario era stata quella di avere a disposizione un numero di appassionati e partecipanti potenzialmente infinito, in grado di cooperare per l'edificazione di un unico involucro di conoscenze. L'IMDb divenne in breve tempo il dizionario cinematografico più vasto del mondo, successivamente affiancato da altri, in certi casi, come All Movie Guide, versioni telematiche di CD-ROM già esistenti sul mercato.
Un mercato complementare aperto da Internet è quello dei punti vendita on-line di videocassette e DVD, soprattutto per quanto riguarda generi di offerta difficili da reperire nei negozi, come versioni particolari di film famosi, trash o cult movie. La velocità di trasmissione della rete non permette la diffusione on-line di film e video, dotati di sufficiente qualità, come invece è accaduto nel settore musicale (dove siti come Napster hanno segnato una svolta dell'entertainment), per cui il supporto magnetico e ottico, spedito con i sistemi tradizionali, rimane ancora favorito. Le maggiori prospettive future potrebbero rivelarsi proprio in quest'ambito, ovvero nella possibilità di disporre di un archivio enorme per scegliere i film in catalogo e scaricarli nell'hard disk del proprio computer.
Demain le cinéma, in "Cahiers du cinéma", 1996, 503, pp. 66-130.
M. Costa, L'estetica dei media: avanguardie e tecnologia, Roma 1999.
Aux frontières du cinéma, in "Cahiers du cinéma", 2000, nr. hors-série.
Nuove frontiere della telefonia mobile, in "Le scienze", 2000, 388, nr. speciale, pp. 76-90.
Come la tecnologia cambia il modo di divertirsi, in "Le scienze", 2001, 389, nr. speciale, pp. 67-95.